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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese
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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

Olio su tela. L' opera è probabilmente il dipinto preparatorio e di presentazione alla committenza, dell'affresco realizzato dal Moretti Larese per la volta della chiesa di Volpago del Montello (Treviso), dedicata a Santa Maria Maddalena. Il Giudizio universale descrive in alto il Paradiso sulle nuvole, raccolto intorno al Cristo seduto sul trono del giudice. Sullo sfondo si compone l'immagine trinitaria, con Dio Padre in volo e la colomba dello Spirito Santo, tra i cori degli angeli e gli anziani dell'Apocalisse. Il Cristo giudice è affiancato dalla madre Maria, nel ruolo di interceditrice, e dai quattro evangelisti che hanno tra le mani i Vangeli di cui sono autori e al fianco i tradizionali simboli. Ai lati sono schierati i santi del vecchio testamento (Davide con la cetra, Mosè con le tavole della legge, Giovanni Battista con la croce astile) e gli apostoli Pietro (con le chiavi) e Paolo (con la spada del martirio). Lo spalto sottostante è occupato dagli altri apostoli (Andrea con la croce) e santi. Le tre Virtù della Fede, della Speranza e della Carità, con i loro simboli, mostrano ai risorti la croce del sacrificio di Gesù. L'angelo con la tuba risveglia i morti e indica loro il giudice. L'arcangelo Michele, con la spada fiammeggiante e la bilancia a doppio piatto, decide il destino individuale dei risorti. In basso gli eletti (tra cui le madri con i loro bimbi) ascendono al Cielo con l'aiuto degli angeli. I dannati finiscono invece tra le fiamme dell'Inferno. Il dipinto presenta tracce evidenti del disegno a matita sottostante e, rispetto all'affresco definitivo, alcune piccole differenze nelle posture di alcune figure e soprattutto nelle cromie non definitive. Moretti Largese si fece apprezzare soprattutto come decoratore di palazzi pubblici e privati, ma realizzò anche alcuni affreschi religiosi. Il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto Il Transito di San Giuseppe
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Dipinto Il Transito di San Giuseppe

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Dipinto Il Transito di San Giuseppe

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Il dipinto raffigura la morte di San Giuseppe che, secondo i vangeli apocrifi, avvenne assistita da Maria e da Gesù: il moribondo giace infatti nel suo letto di agonia, sostenuto affettuosamente dal figlio putativo Gesù e dalla sposa Maria, mentre diversi angeli assistono, sia ai piedi del giaciglio, sia dall'alto ove i cieli già si aprono per accogliere l'anima del santo. Quella di Giuseppe è considerata la forma di morte più desiderabile e serena, di vecchiaia, nel proprio letto e circondato dai propri cari, e per tal motivo il Santo è considerato il patrono dei morenti e della dolce morte. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato con cornice.

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Dipinto San Gerolamo
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Dipinto San Gerolamo

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Dipinto San Gerolamo

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. Il Santo è raffigurato all'interno del suo studio, intento a leggere e studiare i sacri testi, ma in abito penitenziale, ovvero rivestito solo da un tlo rosso drappeggiato intorno al corpo nudo. Il dipinto, ritelato, presenta un cretto marcato; è collocato in cornice lignea coeva ridorata.

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Dipinto di Achille Vertunni
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Dipinto di Achille Vertunni

Paesaggio con Figure

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Dipinto di Achille Vertunni

Paesaggio con Figure

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Achille Vertunni, nacque e si formò artisticamente a Napoli, ma si trasferì poi a Roma dove, in età matura, il suo studio di via Margutta fu punto di riferimento per molti critici e artisti italiani e stranieri (il D'Annunzio, il De Sanctis, Franz Listz, per citarne alcuni) e fu frequentato dalla nobiltà e da politici dell'epoca , personaggi del Risorgimento e visitatori del "Gran Tour". I suoi primi temi furono ispirati ad eventi storici, ma si dedicò poi al paesaggio che, dagli anni settanta, divenne il soggetto quasi esclusivo dei suoi dipinti. Caratteristici sono i suoi tramonti nell'Agro romano e nelle Paludi Pontine, a volte animati da butteri e da mandrie di bufali. In questo dipinto sono presentate due figure in abiti tradizionali laziali, una coppia di contadini che si riposano presso una cappelletta votiva lungo la strada; a destra si apre il paesaggio costiero lungo il Tevere, in fondo al quale si staglia il profilo di Roma, con il Cupolone di San Pietro e Castel Sant' Angelo. Su tutto, l'atmosfera tipicamente romantica di un tramonto, con i suoi giochi di luci soffuse e rosate. Il dipinto, ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto David con la Testa di Golia
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Dipinto David con la Testa di Golia

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Dipinto David con la Testa di Golia

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Il dipinto richiama nello stile pittorico la produzione di Angelo Caroselli (1585-1652), artista barocco romano che fu pittore, copista, restauratore, ma anche pasticheur e conoscitore in materia d'arte, ovvero realizzatore di dipinti “alla maniera di” – nella “tecnica” e nello “stile” di un determinato tempo artistico o di un determinato autore, anche assemblando “parti” tratte da dipinti diversi. Inizialmente di stampo caravaggesco, Il Caroselli sviluppò in seguito un suo linguaggio artistico personale, che fu copiato da molti artisti minori. In quest'opera risalta l'espressività fissa e quasi esasperata del personaggio, la cui eleganza del vestito secentesco e i tratti quasi femminei del volto dal roseo incarnato, contrastano con la crudezza della testa di Golia, sanguinolenta, con l'ampia ferita da taglio che spicca sul pallore mortale. Il dipinto è stato restaurato e ritelato, conservando il telaio ligneo originale. E' presentato in cornice lignea coeva.

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Dipinto Il Battesimo di Cristo
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Dipinto Il Battesimo di Cristo

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Dipinto Il Battesimo di Cristo

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. Al centro della scena è collocato il Cristo, in atto di inginocchiarsi nell'acqua del Giordano, con le braccia raccolte verso il corpo in atteggiamento introspettivo; di fianco a lui Giovanni il Battista gli sta versando sul capo l'acqua del Battesimo. Sulla sinistra tre angeli assistono, tenendo pronto il telo per asciugare il corpo del Cristo, ma il loro sguardo è puntato verso l'alto, a contemplare la discesa dello Spirito Santo. Un paesaggio ricco di vegetazione fa da sfondo alla scena. In prima tela, il dipinto presenta alcuni rattoppi al retro. Il cretto è marcato e sono presenti alcuni piccolissimi buchi. Il dipinto è presentato in cornice dorata dell' 800 (mancanza sinistra).

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta
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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. Una grande composizione di fiori variopinti, in vasi di metallo sbalzato, e alcuni frutti sparsi per terra, sono collocati a ridosso di una parete che dà su un paesaggio marittimo: la luminosità del cielo e del mare sulla destra contrasta con la zona d'ombra sulla sinistra, sulla quale spiccano i colori dei fiori. Il dipinto, ritelato e restaurato, presenta un cretto marcato. E' presentato in cornice coeva laccata e dorata.

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Dipinto Madonna con Bambino e Santi
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Dipinto Madonna con Bambino e Santi

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Dipinto Madonna con Bambino e Santi

Olio su tela. Scuola italiana di inizio XVII secolo. La Madonna in trono, incoronata da due angeli, ha in braccio il Bambin Gesù, che porge a San Francesco la povera cintola con i nodi, simbolo di povertà; assistono alla scena un Santo vescovo, San Giovanni Battista e due Sante, a sinistra Santa Chiara, a destra Santa Caterina d'Alessandria. Il dipinto, ancora in prima tela, presenta cretto ben evidente con piccole cadute di colore; sottoposto a restauro (al retro presenti vecchi rattoppi), è stato fissato ad un telaio ligneo non coevo e montato in cornice fiorentina coeva, in legno dipinto nero con ornati in oro.

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Dipinto Ritratto maschile
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Dipinto Ritratto maschile

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Dipinto Ritratto maschile

Olio su tela. Ritratto di giovane gentiluomo. Presenta diverse cadute di colore. E' presentato in cornice coeva laccata.

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Dipinto Ritratto di Nobildonna
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Dipinto Ritratto di Nobildonna

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Dipinto Ritratto di Nobildonna

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. ritratto di nobildonna in ricco abito da sera, con un mantello d'ermellino drappeggiato sulle spalle, a indicare l'alto lignaggio. Ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica ridorata.

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Dipinto di Guido Ferroni
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Dipinto di Guido Ferroni

Paese triste

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Dipinto di Guido Ferroni

Paese triste

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Al retro sul telaio il titolo a matita. L'artista senese Guido Ferroni, dopo un esordio di impronta impressionista, approdò ad una pittura dai toni intimi, caratterizzata da una riduzione delle gamme cromatiche e da una atmosfera di pacata quotidianità paesana, legata alla tradizione toscana. Il dipinto è presentato in cornice dorata coeva.

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Dipinto Allegoria dei Piaceri
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Dipinto Allegoria dei Piaceri

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Dipinto Allegoria dei Piaceri

Olio su tela. Scuola nord-europea del XVIII secolo. La scena allegorica presenta una donna discinta seduta sulle ginocchia di un uomo, presso un tavolo apparecchiato con una brocca, un calice, una tabacchiera ed un sigaro acceso. I due personaggi sono in atteggiamento di scherzosa complicità, intenti entrambi a fumare una lunga pipa. Lo sfondo propone un paesaggio frondoso. Le figure e gli oggetti rimandano ai piaceri materiali e carnali della vita, il fumo, il bere, la compagnia femminile; i personaggi rosei e pasciuti ricordano anche il piacere della buona tavola. Tali soggetti furono ricorrenti nella pittura fiamminga o più generalmente nordica, che li proponeva in chiave ironica e ammiccante. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Tanzio da Varallo, bottega di
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Martirio dei Francescani a Nagasaki

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Dipinto Tanzio da Varallo, bottega di

Martirio dei Francescani a Nagasaki

Olio su tela. L'opera è una copia fedele dell'omonimo capolavoro di Tanzio da Varallo (1580-82 /1633), realizzato dal pittore della Valsesia per il convento francescano di Santa Maria delle Grazie a Varallo, e attualmente conservato presso la Pinacoteca di Brera. Il dipinto raffigura il martirio avvenuto nel 1597 a Nagasaki di ventitrè frati francescani, che vennero successivamente beatificati nel 1627, data che permette di collocare l'opera negli ultimi anni di attività dell'artista. Tanzio da Varallo si ispirò probabilmente per la sua realizzazione al testo "Vita e imprese dei Martiri del Giappone" del francescano spagnolo Marcello di Ribadeneira; del dipinto di Brera si conoscono un disegno preparatorio parziale (conservato presso la Pinacoteca di Varallo), un disegno a sanguigna pubblicato da Testori (1964) e una tela (di una collezione privata di Borgosesia)) pubblicata da Ferro. La replica qui proposta è fedele all'originale, anche nelle dimensioni, inferiori solo per pochi centimetri in altezza, probabilmente persi durante le ritelatura dell'opera. Pur trattandosi di una copia di notevole qualità, ove in particolare spicca la ricchezza di lumeggiature che risaltano sulla tonalità più calda e scura degli incarnati, si nota rispetto all'originale una minor finezza esecutiva, una tendenza alla semplificazione e un'accentuazione patetica, che depongono per la mano di un copista preoccupato di riprodurre il modello in ogni dettaglio, senza concedersi alcuna licenza. Tale copista peraltro sembra avesse grande dimestichezza con lo stile di Tanzio, al punto da imitarne perfettamente anche le mani ad uncino. Si può quindi pensare ad un allievo di Tanzio o della sua bottega (che alla morte di Tanzio fu portata avanti dal fratello Melchiorre), o ad artista che vide e apprezzò le sue opere, quale fu per esempio Pietro Francesco Gianoli, che lavorò soprattutto nelle chiese della Valsesia e nel Novarese e di cui si conoscono altre repliche di opere di Tanzio da Varallo, quale il Davide con la testa di Golia. Poichè peraltro l' opera qui presentata, prima di essere acquisita da un collezionista privato, rimase collocata per secoli presso un convento francescano lombardo, è plausibile che essa sia una copia di quella di Tanzio commissionata dall' Ordine stesso, per un altro monastero, da un pittore che si avvicinava stilisticamente a Tanzio e poteva guardare all'originale. Il dipinto è stato ritelato e restaurato. E' presentato in cornice di fine '800- inizio '900.

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Dipinto Ritratto maschile 1833
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Dipinto Ritratto maschile 1833

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Olio su tela. Scuola francese. In basso a sinistra sono presenti la firma e la data scritte al contrario; la firma è leggibile come H. Faillade. In basso a destra è presente invece la scritta latina "Quando ex exilio redibit!!!" (Quando tornerà dall'esilio!). Tale scritta sottolinea il legame dell'uomo ritratto con il giovane generale raffigurato nel quadretto che egli tiene in mano, probabilmente suo parente e legato alla monarchia di Carlo, ultimo sovrano della dinastia Borbone-Francia, monarca assolutista ed antiliberale, rovesciato dal trono e fuggito in esilio nel 1830 durante la Rivoluzione di Luglio, detta la Seconda rivoluzione francese. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Soggetto Storico
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Dipinto con Soggetto Storico

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Olio su tela. La scena si svolge presso un accampamento militare: fuori da una tenda sulla sinistra un condottiero di un esercito, probabilmente greco, sta ricevendo le offerte di un gruppo di uomini, poveri e laceri, che si prostrano davanti al nuovo padrone; il primo porge dei pani, un altro sta tirando fuori qualcosa da un sacco, il terzo mostra le piaghe del corpo per invocare pietà; alle loro spalle si stanno avvicinando altre figure di questuanti, che formano una fila sparpagliata sul sentiero sfumante in lontananza sulla destra. Sullo sfondo a sinistra ferve la vita nell'accampamento militare. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.

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Dipinto Paesaggio con Architettura
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Dipinto Paesaggio con Architettura

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Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVIII secolo. Secondo il gusto del XVIII secolo, il paesaggio proposto è dominato dai resti di un antico tempio, vestigia delle glorie passate. All'intorno una campagna con un corso d'acqua, ma sfumante in lontananza verso le cime azzurrate di una catena montuosa. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Scena di Battaglia
ARARPI0234364
Dipinto con Scena di Battaglia

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Olio su tela. Scuola dell'Italia settentrionale del XVII-XVIII secolo. La scena propone lo scontro tra cavalieri fuori delle mura di una città assediata, con il fumo delle armi da fuoco che invade il cielo. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica adattata. La scena propone lo scontro tra cavalieri fuori delle mura di una città assediata, con il fumo delle armi da fuoco che invade il cielo. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica adattata.

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Dipinto con Scena di Genere
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Dipinto con Scena di Genere

L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

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L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

Olio su tela. Scuola francese del XIX secolo. La scena, ambientata nella povera camera da di un anziano veterano di guerra, che piange nel suo letto, vede i familiari comunicargli la triste notizia della sconfitta di Waterloo, come si deduce dal foglio di giornale tra le mani della donna, su cui spicca il nome della storica località ove fu sconfitto definitivamente Napoleone Bonaparte. La tela presenta segni di restauri precedenti, in particolare è ben visibile il rattoppo in corrispondenza della figura femminile. E' presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Il ritrovamento di Mosè
ARARPI0234373
Dipinto Il ritrovamento di Mosè

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Dipinto Il ritrovamento di Mosè

Olio su tela. Scuola spagnola della fine XVIII secolo. Si racconta l 'episodio biblico narrato nel libro dell'Esodo in cui il piccolo Mosè, per sfuggire alla strage dei figli di Israele ordinata dal Faraone, viene lasciato dalla madre in una cesta sulle rive del Nilo, dove andava la figlia del Faraone a bagnarsi. Essa, trovatolo, decise di salvarlo e lo crebbe poi come un figlio alla sua corte. L' episodio è stato ampiamente utilizzato come soggetto pittorico, per la suggestione del tema: la scena ricca di personaggi vede al centro la principessa figlia del Faraone d'Egitto, circondata da tutto il suo seguito, che guarda e accoglie con il gesto della mano tesa il piccolo Mosè, che tolot dalla cesta alla sinistra, si protende affamato verso il seno della donna alle sue spalle, la balia pronta ad allattarlo. La scena è collocata in un paesaggio nordico e contemporaneo al dipinto, così come le figure vestono abiti del XVIII secolo, tranne la principessa che sfoggia un copricapo con diadema di gusto orientale. La sua figura spicca spicca per il colore luminoso dell'abito, così come spicca l'incarnato roseo del bimbo nudo, che si impone sui colori più spenti e scuri delle donne del seguito. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.

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Dipinto con Composizione floreale
ARARNO0234374
Dipinto con Composizione floreale

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Dipinto con Composizione floreale

Olio su tela. In basso a sinistra è presente firma non identificata. Grande composizione di fiori variegati, collocati in esterno su un terreno spoglio e deserto. I colori dei fiori sono stesi con una certa consistenza materica, a farli risaltare ed emergere sullo sfondo, quasi monocromatico. Il dipinto presenta alcuni schizzi di sporco nell'angol inferiore sinistra. E' presentato in cornice coeva.

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