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10 cm 220 cm

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ARTE, DIPINTI, QUADRI E SCULTURE ANTICHE E CONTEMPORANEE

- pagina 7

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Dipinto Ritratto di Arabo con Turbante
ARAROT0284580

Dipinto Ritratto di Arabo con Turbante

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Dipinto Ritratto di Arabo con Turbante

Olio su tela. Seconda metà del XIX secolo. Intenso ritratto in primo piano di uomo probabilmente nord- africano, che rientra nel periodo artistico definito orientalista, ovvero in quella produzione artistica che subì il fascino del mondo orientale, a seguito dei numerosi viaggi in voga nel XIX secolo nelle terre calde ed esotiche dei paesi dell' Asia occidentale. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Augusto Friedrich Siegert
ARAROT0283995

Dipinto di Augusto Friedrich Siegert

Interno con Figura Femminile

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Dipinto di Augusto Friedrich Siegert

Interno con Figura Femminile

Olio su tela. Firmato in basso a destra. In una stanza sobriamente arredata, una donna anziana siede a leggere, o forse a meditare, con il libro appoggiato sul tavolino sotto la finestra, mente il cagnolino dorme acciambellato suu na panca alla destra della donna. La scena è ricca di particolari, finemente rappresentati; dalla finestra, con le tendine sollevate a lasciar passare la luce che illumina la scena, si intravvedono figure in cammino su una strada che porta ad un palazzo fortificato. Il pittore tedesco August Friedrich Siegert si affermò prevalentemente per i suoi ritratti e le scene di genere che rappresentano momenti della vita quotidiana con grande attenzione ai dettagli e un tocco di realismo. Il dipito è presentato in cornice dorata coeva, della seconda metà dell'800.

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Dipinto Ambito di Marco Ricci
ARARPI0281871

Dipinto Ambito di Marco Ricci

Paesaggio con corso d'Acqua e Pastori

ARARPI0281871
Dipinto Ambito di Marco Ricci

Paesaggio con corso d'Acqua e Pastori

Olio su tela. In una campagna collinare verdeggiante, in cui scorre un corso d'acqua, alcuni pastori siedono zufolando all'ombra degli alberi, mentre controllano il gregge che si abbevera. Dense nuvole cupe si addensano nel cielo. Lo stile rimanda alla produzione di Marco Ricci, pittore bellunese affermatosi per il suo indubbio talento per la raffigurazione naturalistica e architettonica. I suoi paesaggi, ancora di gusto spiccatamente secentesco, sono già accesi da luci potenti ed emotive, da alberi secchi e contorti, rocce e torrioni, nuvolaglia cumuliforme che si squarcia all'improvviso in vaghi sprazzi d'azzurro, un repertorio complesso che trasfigura la natura in una rappresentazione drammatica e inquieta. Egli divenne riferimento per diversi altri artisti a lui contemporanei, che ripresero il suo stile, come in quest' opera. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Ambito di Marco Ricci
ARARPI0281873

Dipinto Ambito di Marco Ricci

Paesaggio Invernale con Figure

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Dipinto Ambito di Marco Ricci

Paesaggio Invernale con Figure

Olio su tela. In un paesaggio di campagna invernale, spruzzato di neve, sulla natura spoglia, cupa, arida, serpeggia in mezzo ad alberi completamente spogli un sentiero che porta al borgo, e su di esso transitano alcuni viandanti, mentre di lato sono all' opera alcuni taglialegna. Su tutto incombe un cielo denso di nuvoloni scuri, benchè sulla sinistra si apra uno squarcio di azzurro. Lo stile rimanda alla produzione di Marco Ricci, pittore bellunese affermatosi per il suo indubbio talento per la raffigurazione naturalistica e architettonica. I suoi paesaggi, ancora di gusto spiccatamente secentesco, sono già accesi da luci potenti ed emotive, da alberi secchi e contorti, rocce e torrioni, nuvolaglia cumuliforme che si squarcia all'improvviso in vaghi sprazzi d'azzurro, un repertorio complesso che trasfigura la natura in una rappresentazione drammatica e inquieta. Egli divenne riferimento per diversi altri artisti a lui contemporanei, che ripresero il suo stile, come in quest' opera. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti
ARARPI0281880

Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Il paesaggio , piuttosto brullo e con picchi montuosi innevati di sfondo, inquadra in primo piano una famiglia di pastori, seduti a riposare sul ciglio della strada fuori dal pese, mentre la loro mandria si abbevera al ruscello poco distante; intanto conversano e chiedono indicazioni alla popolana che transita sul sentiero con il cesto sotto il braccio. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure
ARARPI0281872

Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure

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Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Grande paesaggio di colline prealpine, traversato da un torrente che arriva al mulino in primo piano a destra, mentre numerose figure di popolani animano il sentiero che conduce all'edificio, intenti a diverse occupazioni; in particolare in primo pian al centro spiccano i due pescatori con i retini. Già attribuito a Giuseppe Zais (1709 -1784), pittore veneto affermatosi per i suoi paesaggi ampi e animati da figure, caratterizzati da un'ariosa luminosità e una cura nella descrizione della natura. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Interno con Figure
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Dipinto Interno con Figure

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Dipinto Interno con Figure

Olio su tela. Scuola fiamminga del XIX secolo. Guardando alla pittura di genere dei secoli precedenti, la scena presenta l'interno piuttosto scuro e con pochi elementi di contorno di una taverna in cui siedono due personaggi popolari, rappresentati come caricature: il bicchiere vuoto sul tavolo, i nasi paonazzi, gli sguardi e le smorfie ammiccanti, le pose smodate denunciano lo stato di alterazione dei due uomini, che si divertono così nella lor miseria. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Dipinto di Ivan Karpoff
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Dipinto di Ivan Karpoff

Paesaggio con Figure 1930 ca.

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Dipinto di Ivan Karpoff

Paesaggio con Figure 1930 ca.

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Ivan Karpoff, di origini russe ma cresciuto e affermatosi artisticamente in Italia, si fece apprezzare per la sua pittura orientata al verismo impressionistico italiano di fine '800; si dedicò prevalentemente ai paesaggi ed ai ritratti. In quest'opera propone uno scorcio di campagna e colline sovrastanti un lago, con due figure contadine intente ad una raccolta. Sul retro della tela è presente dedica :" Campanini... ai coniugi Manara Luciano e Adriana, Milano 28 ottobre 1939 XVII". Il dipinto è presentato in cornice di metà '900.

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Dipinto Seguace di Louis Léopold Robert
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Dipinto Seguace di Louis Léopold Robert

Il Ritorno dalla Festa della Madonna dell' Arco a Napoli

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Dipinto Seguace di Louis Léopold Robert

Il Ritorno dalla Festa della Madonna dell' Arco a Napoli

Olio su tela. Si tratta della copia di un celebre dipinto del pittore Louis Léopold Robert (1794 -1835), che fu esposto al Salon de Paris nel 1827 e comprato dal re Luigi Filippo ; attualmente è conservato al Museo del Louvre. Il dipinto raffigura una scena gioiosa di festa, ricca di folklore con personaggi in costume che ballano la tarantella e sullo sfondo il fantastico panorama della città di Napoli. Il Robert, artista svizzero, soggiornò diverse volte in Italia, dove trovò ispirazione per la realizzazione di molte opere e si affermò come pittore romantico di genere e paesaggista da Grand Tour, i cui soggetti furono molto apprezzati e replicati. Il dipinto del "Ritorno dalla festa della Madonna dell' arco a Napoli", costitutiva parte di un progetto di Robert, che intendeva dipingere quattro grandi tele sulle stagioni, ambientate in quattro diverse parti d'Italia: questa rappresentava la Primavera. La tela qui presentata, non firmata, è comunque di alta qualità pittorica . Restaurata e ritelata, è presentata in cornice di fine'800 - inizio '900.

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Dipinto Maddalena Penitente
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Dipinto Maddalena Penitente

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Dipinto Maddalena Penitente

Olio su tela, applicata a placca di legno. La Santa è raffigurata in primo piano, a mezzo busto: il torso nudo del corpo è parzialmente coperto da una pelliccia cadente dalle spalle, sulle quali si stendono le lunghe chiome; la Maddalena tiene gli occhi rivolti al cielo, in stato contemplativo, tra le mani il teschio, Memento mori, e di fianco un tozzo di pane, suo unico nutrimento nella vita di penitenza. Dietro la figura uno sfondo buio, da cui emerge un fascio di luce a crearle un'aureola intorno al capo e accentuare il pathos della sua espressione. Il dipinto presenta lievi caute di colore, soprattutto lungo il margine destro. È presentato in cornice in stile,

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Dipinto di Giuseppe Solenghi
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Dipinto di Giuseppe Solenghi

Interno con Figure ed Animali, 1917

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Dipinto di Giuseppe Solenghi

Interno con Figure ed Animali, 1917

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Nell'ampia produzione di Giuseppe Solenghi, ricca di lirismo espresso con tonalità e tratti delicati e raffinati, prevalgono i paesaggi urbani di Milano o gli scorci lagunari veneziani, ma si trovano anche diversi scorci di campagna, prevalentemente di quella lombarda, così come interni rustici. In quest' opera l'artista ritrae l'interno di una casa contadina, ove convivono umani e animali: la scena è pervasa di una serena atmosfera di quotidianità familiare, in cui la luce calda del sole che filtra dalla porta aperta crea giochi di luci e ombre sulle tinte di terra dell' interno. Il dipint è presentato in cornice di metà '900.

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Dipinto Tre Figure Femminili
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Dipinto Tre Figure Femminili

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Dipinto Tre Figure Femminili

Olio su tela. Gustosa raffigurazione di vita popolare con figure macchiettistiche: tre popolane a figura intera sono rappresentate per strada mentre conversano fitto fitto tra di loro, a scambiarsi confidenze o... pettegolezzi! Non firmato, il dipinto necessita di restauro per strappo in basso.

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo
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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

Olio su tavola. Il dipinto è una copia rivisitata della celebre opera di David Teniers il Giovane (1610 -1690), eseguito tra il 1634 ed il 1640 e conservato attualmente al museo del Prado di Madrid. Il titolo della vivace scena fa riferimento alla cosiddetta Dodicesima Notte, festa corrispondente all'Epifania, appunto dodici giorni dopo Natale, che era l'ultima notte di festeggiamenti, in cui si poteva bere oltre i limiti, dedicarsi all'amore, agli scambi di coppia e di genere, una sorta di carnevale, durante il quale veniva eletto il King of Misrule (letteralmente il re del Malgoverno) un sovrano alla rovescia che imponeva le sue leggi, sovvertendo regole e comportamenti. Quest' opera, come molte altre del Teniers, ebbe tale successo legato alle numerose commissioni di reali ed aristocratici nel corso del XVIII secolo, da indurre una ampia produzione postuma di copisti, molti dei quali firmarono addirittura con il nome dell'artista. Il dipinto qui presentato ha diverse cadute di colore, da riprendere. È in cornice di fine '800, adattata per misure.

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Cristo Redentore di Andrea Ferrucci e Bottega
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ARARAR0204981

Cristo Redentore di Andrea Ferrucci e Bottega

Fiesole 1465 ca. – 1526

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Cristo Redentore di Andrea Ferrucci e Bottega

Fiesole 1465 ca. – 1526

Cristo Redentore di Andrea Ferrucci e Bottega. Scultura in stucco dipinto, rappresentante il busto di Cristo Redentore. Abbigliato con una tunica rossa impreziosita dal colletto dorato, sulla spalla sinistra è drappeggiato un mantello blu. Il volto è lievemente scostato verso sinistra, i lineamenti appuntiti e scarni, lo sguardo malinconico e basso, ed è incorniciato dai lunghi boccoli quasi scarmigliati. Presentata con base in legno modanata, laccata in nero e con inserti dorati, di manifattura toscana del XVII secolo.

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Dipinto della Bottega di Francesco Bassano
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ARARPI0278456

Dipinto della Bottega di Francesco Bassano

Natività

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Dipinto della Bottega di Francesco Bassano

Natività

Olio su tela. Seconda metà XVI secolo. Il dipinto proviene dalla collezione storica familiare del conte Castracane, come è documentato dalla ricevuta cartacea originale autografa di Francesco Bassano (allegata all' opera) che cita: "V. S. Ill.ma Conte Castracane. Recipio de so messo sua somma de quinquaginta ducati per lo dipinto de mano mia de Nativitas Domini Nostri come Ella mhavea ordenato. Dev.mo Obb.mo Servo suo Franciscus da Ponte de Bassano. Il die 12 decembre 1589". Sul retro del telaio è presente anche cartiglio di inventario in alto e la scritta "proprietà Castracane" in basso. Il citato conte Castracane appartiene alla nobile famiglia dei Castracani degli Altelminelli di Fano, di origine lucchese. Francesco Dal Ponte da Bassano, detto Il Giovane, lavorò per molti anni nella importante bottega del padre Jacopo, detto Bassano il Vecchio, per poi trasferirsi a Venezia nel 1578 ove attivò un suo atelier personale, pur continuando a collaborare con la bottega di Bassano, gestita nel frattempo dal fratello Leandro dopo la morte del padre; verso la fine degli anni Ottanta si manifestò però in Francesco una crisi che si rifletté anche nella produzione allegorica: in un progressivo avvicinamento al gusto del fratello Leandro, il colore si schiarì perdendo di forza, le forme si dilatarono e si semplificarono, la composizione si fece frammentaria. La produzione della famiglia bassanesca si distinse soprattutto per i soggetti sacri, inseriti però in scenari agresti, che portano a definirli biblico-pastorali. Anche in questo dipinto la Sacra Famiglia non caratterizza la centralità della scena, ma è uno dei due gruppi di umanissime figure che occupa la parte destra della scena, mentre a sinistra campeggia il gruppo di pastori con gli animali della campagna e i semplici oggetti della vita quotidiana. Il contesto rurale è ben definito anche dagli oggetti di contorno, nonostante la capanna della nascita sia sostituita da una struttura architettonica a colonne marmoree, ma di un colore che si confonde con le altre strutture circostanti. Unici elementi spirituali sono l'angelo- solitario!- che compare ai pastori per l'annuncio, relegato in alto, piccolo e appena accennato; e l' aureola che circonda il capo del Bambin Gesù, peraltro raffigurato placidamente addormentato, inconsapevole di ciò che gli succede intorno e di ciò che lo aspetta. Caratteristici nella produzione della bottega bassanesca paterna furono la ricchezza e vivacità cromatica e i contrasti luminosi, che però si smorzarono in Francesco, traducendosi in scelte cromatiche più tenui e in forme semplificate, perdendo in parte la loro forza. Lo si nota anche in quest' opera, collocata negli ultimi anni di vita dell' artista, soprattutto negli abiti dei personaggi; si noti in particolare come la veste di Maria non sia più rossa come da tradizione, colore fortemente simbolico del dolore umano, ma è della stessa tonalità rosea della casacca del pastore centrale, quasi a sottolineare l' appartenenza della Madonna all' umanità umile e semplice. Peraltro Francesco Bassano nell'ultimo periodo, a causa del suo stato di salute compromesso da una grave ipocondria (morì suicida nel 1592), ebbe commissioni di opere che solo in parte furono eseguite da lui, ma delegate almeno parzialmente, ai suoi aiutanti. Questo depone per un' opera a lui commissionata e proveniente dalla sua bottega, come la sua dichiarazione autografa dichiara, ma probabilmente non realizzata direttamente dal maestro, quanto piuttosto da un suo collaboratore. Il dipinto risulta restaurato e ritelato. È presentato in cornice lignea antica di fine '700 - inizio '800.

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Dipinto Scorcio di Campagna con Figure
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Dipinto Scorcio di Campagna con Figure

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Dipinto Scorcio di Campagna con Figure

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XIX secolo. Il paesaggio raffigura una ampia campagna che si apre sulla catena montuosa alpina, preceduta dai più dolci declivi collinari prealpini; sul sentiero centrale, che corre diritto perpendicolarmente ai rilievi, è in transito un popolano con il suo mulo. L'atmosfera è quella di fine giornata, con sfumature rosate a illuminare la cima innevata. Un soggetto molto simile si trova nella produzione dell'ambito di Carlo Canella (1800 -1879), l'artista veronese noto soprattutto per gli scorci cittadini. L'opera è presentata in cornice di fine '800.

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Dipinto con Coppia di Anziani
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Dipinto con Coppia di Anziani

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Dipinto con Coppia di Anziani

Olio su tela. Ritratto a mezzo busto di una coppia di anziani contadini, lei con il capo coperto da un fazzoletto rosso, lui con un copricapo tradizionale; i due volti emergono dallo sfondo buio con espressioni dignitose e serene. IL dipinto è presentato in cornice coeva.

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Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri
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Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri

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Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri

Medaglioni stampati su placche di rame. Gli otto medaglioni derivano dalla serie di medaglie di "Uomini illustri italiani". Queste otto in particolare effigiano i profili di otto uomini illustri del mondo dell'arte e della scienza: Antonio Allegri detto il Correggio, Andrea Appiani, Benvenuto Cellini, Andrea Palladio, Scipione Maffei, Galileo Galilei, Francesco Guicciardini e Girolamo Vida. Sono montate in pannello di cartone rivestito di velluto e incorniciato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio di Campagna con Gregge
ARARNO0277250

Dipinto Paesaggio di Campagna con Gregge

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Dipinto Paesaggio di Campagna con Gregge

Olio su tavola. Firmato in basso a destra R.lo Pellegrini. Si tratta probabilmente di opera di Romolo Pellegrini, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, autore di paesaggi e nature morte dai colori delicati. Qui è presentata una luminosa campagna pianeggiante, con un gregge di pecore che pascola nei prati, vigilato dal pastore. L' opera è presentata in cornice coeva, con mancanze.

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Dipinto Ambito di Andrea del Sarto
ARARPI0097215

Dipinto Ambito di Andrea del Sarto

Testa Femminile

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Dipinto Ambito di Andrea del Sarto

Testa Femminile

Tempera su tavola. Il dipinto raffigura una figura femminile a mezzo busto; indossa un abito rosso sopra una tunica chiara, mentre sulla spalla destra è poggiato un drappo verde. I capelli rossi sono raccolti con una scriminatura centrale e sono in parte coperti da un copricapo candido; il viso pieno presenta un'espressione assorta: lo sguardo pensieroso, le sopracciglia arcuate e le labbra lievemente corrucciate. L'opera è una delle numerose derivazioni da un affresco andato perduto di Andrea del Sarto, realizzata nel 1522 per un tabernacolo collocato in prossimità di Porta Pinti a Firenze e di esistenza documentata fino al 1880 seppur in condizioni precarie. Tra le fonti documentarie di tale opera, in particolare il Vasari ricorda l'affresco come una "Madonna con Bambino e San Giovannino" e, assiduo frequentatore della bottega del Sarto, specifichi come il volto della Madonna abbia avuto come modello quello della moglie dell'artista, Lucrezia di Baccio della Fede. Delle numerose derivazioni, molte riproducevano fedelmente le figure e variavano lo sfondo. Qui è riprodotto solo il volto della Madonna, ma fedele nei tratti fisiognomici, nell'espressione, nell'atteggiamento alle altre copie documentate, così come è conservata la tavolozza acida, espressione del gusto manierista cinquecentesco di cui il Del Sarto si fece promotore. L'opera è presentata in cornice antica, modiicata per adattare le dimensioni. maggiori.

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Ritratto di Monarca Scozzese
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Ritratto di Monarca Scozzese

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Ritratto di Monarca Scozzese

Olio su tela. Intenso e di qualità, il dipinto raffigura un monarca della casa reale di Scozia. Intorno al ritratto, in cornice ovale dipinta, si trovano alcune scritte: in alto a sinistra compare il nome Rober(t), in basso a sinistra il titolo Rex e a destra l'abbreviazione Scot, che sta per Scotorum; la scritta in alto a destra non è identificabile, ma parrebbe essere un acronimo. L'uomo ritratto indossa un cappello e una giubba ornati di pelliccia d'ermellino, considerata la pelliccia più nobile riservata ai reali. Egli porta al collo un ciondolo dorato, che raffigura due foglie con il frutto del cardo, che in araldica simboleggia la Scozia. La scritta e il ciondolo rimandano pertanto a un Roberto di Scozia, probabilmente della dinastia che regnò nel XIV secolo. Il ritratto è stato peraltro eseguito nel periodo ottocentesco romantico, ricorrendo probabilmente per ispirazione a qualche incisione antica. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Figure
ARARPI0276084

Dipinto Paesaggio con Figure

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Dipinto Paesaggio con Figure

Olio su tela. Scuola italiana di fine '700 -inizio '800. Il paesaggio di gusto romantico vede un fiume scorrere tra rive rocciose sormontate da alberi frondosi; sulla riva, in primo piano a sinistra, due pescatori gettano la lenza in una polla d'acqua ferma creata da una piccola insenatura. Il dipinto porta sulla cornice un' etichetta attributiva a Domenico Pecchio (1693 -1760). Restaurato, è presentato in cornice in stile.

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Busto di gentiluomo
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Busto di gentiluomo

Claude Munier

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Dipinto Paesaggio con Figure
ARARPI0270124

Dipinto Paesaggio con Figure

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Dipinto Paesaggio con Figure

Olio su tela. Scuola veneta di fine '600- inizio '700. All' interno di un grande paesaggio classico, ricco di vegetazione e con atmosfere rosate, si trova un piccolo manipolo di soldati: alcuni, a riposo sopra un roccione affacciato su un corso d'acqua, guardano uno di loro che si bagna ,dopo aver deposto l'armatura nell'acqua. La rela è stata presentata in asta Lempertz nel 2017 con attribuzione ad Andrea Locatelli (1695 -1741) e stima di 7/9 mila €; i modi pittorici dell' opera paiono peraltro più vicini a quelli di Marco Ricci (1676 -1730), ampiamente ripresi anche da altri autori dell'ambito veneto. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di fine '800.

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