Achille Zo

Grande ritratto maschile,1856

Olio su tela. Firmato e datato 1856 a destra, a metà tela. Di forte impatto scenico, il personaggio è rappresentato in un costume che richiama quelli tradizionali dell' Europa dell'est, ma per la ricchezza e ridondanza di colori, come anche per la presenza della spada, fa pensare ad un costume di scena di qualche importante artista teatrale, attore o magari cantante lirico. Il dipinto risale al periodo spagnolo di Achille Zo, artista francese (di Bayonne, paese dei Pirenei che subì l'influenza culturale dei Paesi baschi) , che pur avendo soggiornato ripetutamente a Parigi e Bordeaux, ove si formò e lanciò artisticamente, fece poi diversi viaggi in Spagna, sia a Madrid (nel 1856) che in Andalusia (1860) , producendo per diversi anni opere a soggetto storico o scene di genere spagnole. Alla fine degli anni '60, si volse invece all'orientalismo. Il dipinto qui proposto, in prima tela e con segno di piccolo restauro, è presentato in bella cornice coeva.

Rodolfo Morgari

Nudo femminile

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Rodolfo Morgari, insegnante per molti anni all'Accademia Albertina di Torino, sua città natale, fu ampiamente noto come decoratore d'interni (fu nominato nel 1858 "decoratore e restauratore dei Regi palazzi") e restauratore, ma si distinse anche come pittore di soggetto storico e allegorico, e non mancarono nella sua produzione numerosi ritratti. Nella sua fase più tarda compaiono diversi nudi femminili, legati alla mitologia ma non solo, che esprimono, attraverso una sensualità ed un'eleganza enfatizzate, il senso della spiritualizzazione del corpo. Nel'opera presentata, la giovane donna raffigurata giace addormentata nel suo letto, parzialmente coperta da un velo e da un raffinato tessuto giallo, in una posa fortemente sensuale ma elegante e rilassata; la scena, priva di connotazioni erotiche, rimanda piuttosto a un 'atmosfera di benessere e serenità, sia per la composizione che per le scelte cromatiche calde e avvolgenti. Esiste una versione di quest'opera, passata in asta presso Della Rocca di Torino nel 2003 con il titolo "La bella addormentata", identica per composizione, ma con l'aggiunta di un ventaglio e di fiori nella mano sinistra. L'opera proposta è presentata in cornice in stile, di metà '900.

Grande Natura morta con vaso e Fiori

Olio su tela. La grande composizione, concepita a guisa di decoro con effetto di trompe l'oeil, propone un vaso straripante di una cascata di fiori variopinti, che poggia su un cornicione, dietro il quale di sfondo si intravvedono delle architetture, i capitelli di semicolonne. Il dipinto è stato sottoposto a restauro riparativo per alcune cadute di colore. E' presentato in cornice in stile.

Paesaggio con figure

La vendemmia

Olio su tela. Nella campagna antistante il palazzotto signorile, al centro arretrato, ferve la vendemmia di uva bianca e nera; numerose figure partecipano alla scena, cogliendo (addirittura con le scale!) i grappoli, selezionandoli e trasportandoli alla pigiatura. Il dipinto è corredato da foto con attribuzione all'olandese Jacobus Storck (1641-1700), famoso però per i suoi paesaggi marini e gli scorci di città portuale. IL grande paesaggio può comunque rientrare nella produzione paesaggistica di autori nord-europei. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica modificata.

Santa Maria Maddalena ascolta la predica di Cristo

Dipinto su cuoio applicato a tela. Scuola veneta. L'opera deriva da un affresco di Federico Zuccaro (1539-1609) realizzato nel 1564 per la Cappella Grimani di San Francesco della Vigna a Venezia, , oggi distrutto ma noto attraverso le incisioni dell'olandese Cornelis Cort e quelle di Aliprando Caprioli. Il dipinto riprende la struttura compositiva dell'opera originale, pur con un numero ridotto dei personaggi raffigurati e alcune variazioni nelle loro pose. E', come l'originale, incentrato sulla figura del Cristo in trono, collocato in alto rispetto ai due gruppi di figure; in quello di sinistra si riconosce e spicca per l'opulenza delle vesti la Maddalena. Il dipinto presenta alcune cadute di colore e piccole diffuse pieghe del cuoio. E' presentato in cornice in stile.

Giovanni Ghisolfi, ambito di

Scena di arresto in paesaggio con rovine

Olio su tela. Nella scena ,ambientata in mezzo a rovine di strutture classiche, numerose figure assistono alla cattura di un uomo da parte di soldati a cavallo: l'aureola intorno al capo e la fisionomia dell'uomo arrestato, piuttosto anziano, farebbero pensare a S.Pietro apostolo, arrestato più volte dai romani prima di subire il martirio. L'attribuzione al Ghisolfi nasce dal gusto del pittore seicentesco per le scene con figure di fantasia o derivate da storia mitizzata, inserite in architetture pittoriche, per il cui gusto anticipa le scelte di Andrea Locatelli e Giovanni Paolo Pannini. Il dipinto, già restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata di fine '800.

Ritratto maschile

Olio su tela. Scuola lombarda. Il dipinto, già attribuito a Sofonisba Anguissola e come tale proposto in asta alla Casa d'Aste Hampel il 26/06/2014, ha in effetti tutte le caratteristiche pittoriche che rimandano alla mano della pittrice cremonese Sofonisba Anguissola (1530 ca.- 1625), che fu ritrattista affermata ed apprezzata, tanto che lavorò quattordici anni alla corte di Spagna. In tutti i ritratti da lei realizzati, risalta notevole la capacità espressiva e l'intensità degli sguardi dei personaggi, che rivelano i "moti dell'anima". Il dipinto proposto è stato reintelato nel XIX secolo ed è presentato in cornice dorata del XVIII secolo; sul retro di essa è presente piccola etichetta d'epoca di inventario di una collezione.

Ritratto di Canonico

Olio su tela. Scuola centro-italiana. Il prelato, ritratto in abito tradizionale, regge con la mano il libro di preghiere, di cui tiene il segno con il dito infilato tra le pagine, a sottolineare la priorità nella sua vita dei momenti di spiritualità; alla sua sinistra in basso, spunta, appoggiato su una pigna di altri libri, un orologio: è un discreto "memento mori", cioè una memoria del tempo che scorre e che sollecita a dedicare la vita alle cose più importanti, quali appunto la preghiera. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice antica ridorata.

Dipinto Allegorico

Putti che giocano a carte

Olio su tela. Nella scena, ambientata in un interno ma con ampia finestra che inquadra un paesaggio, tre putti seduti su panchetti giocano con delle carte, tentando di costruirne un castello. Restaurato.

Francesco Casanova, attribuibile a

Scena di caccia

Olio su tela. Francesco Casanova, fratello maggiore del noto libertino Giacomo, si distinse soprattutto per le raffigurazioni di battaglie, ma realizzò anche paesaggi con figure e bestiame e opere di soggetto pastorale. Questa scena, molto movimentata e ricca di figure - i nobili cacciatori a cavallo, gli assistenti, i cani e la preda -, richiama effettivamente una battaglia, seppure più campestre, e risulta di intenso pathos. Restaurato; è presentato in cornice del XIX secolo.

Dipinto Allegorico

Gioco di putti

Olio su tela. Nella scena tre putti giocano al teatro, l'uno indossando una maschera che ride e facendo spaventare il compagno, mentre il terzo è fanciullescamente travestito da viandante. Restaurato.

Gesù guarisce i malati

Olio su tela. Scuola napoletana. La ampia scena è collocata all'ingresso di un tempio, le cui alte colonne corinzie creano una sorta di cornice ai lati: in mezzo ad esse in alto si libra un Angelo, in basso la figura centrale di Gesù attorniato dai malati che guarisce. Lo stile pittorico, in particolare nell'organizzazione della complesse coreografie, movimentate e dai colori accesi, e nelle caratteristiche prospettiche rese attraverso l'ampio risalto degli elementi architettonici, hanno fatto attribuire tale dipinto a Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro (1609/10-c.1675). La tipologia di soggetto - che per formazione e produzione fu prevalentemente paesaggistica per ampia parte della sua vita - e lo stile rimandano alla produzione più tarda di tale artista napoletano, che subì l'influenza di Luca Giordano. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice d'epoca, intagliata e decorata.