Dipinto di Arturo Vermi - Paesaggio

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Dipinto di Arturo Vermi

Paesaggio

Codice: ARARCO0291350

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Caratteristiche

Paesaggio

Artista:  Arturo Vermi (1928-1988)

Titolo opera:  Paesaggio

Epoca:  Contemporanea

Soggetto:  Composizione Astratta

Origine:  Italia

Tecnica artistica:  Pittura

Specifica tecnica:  Acrilico

Descrizione : Paesaggio

Acrilico su tela. Firma e titolo al retro. Nella produzione artistica di Arturo Vermi, che insieme agli amici del Cenobio si dedica alla ricerca e all'analisi del Segno come tratto espressivo, è degli anni post1985 la sua ricerca " di una calma, di un silenzio [...] , come disse lui stesso: "valori semplici, allo stato brado, essenziali e puri ed ecco che trovai la pagina bianca, lo spazio ma non per riempirlo, bensì per spogliarlo e lasciarvi un segno orizzontale argenteo in mezzo a un blu, oppure due segni in mezzo a tutto il quadro vuoto e così quella serie la chiamai "Paesaggi".

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura. Cerchiamo di presentare lo stato reale nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 100
Larghezza: 80

Informazioni aggiuntive

Artista: Arturo Vermi (1928-1988)

Nato a Bergamo nel 1928, Arturo Vermi si dedica alla pittura sin dal principio degli anni Cinquanta, forte di una formazione conseguita da autodidatta e un afflato di memoria espressionista e nordico. Alla metà del decennio si muove verso l'ambito informale, allora dilagante su scala internazionale, grazie alla frequentazione dell'ambiente artistico milanese, e di Brera in particolare. È del 1956 la sua prima personale nei locali del dopolavoro Pirelli, al tempo vivace spazio espositivo delle tendenze d'avanguardia contemporanee, ma è col biennio trascorso a Parigi a partire dal 1960 che l'artista consegue la definitiva maturazione, anche grazie alla frequentazione di alcuni tra i principali ateliers d’oltralpe quali quelli di André Blok, Szabo e Ossip Zadkine. Rientrato a Milano nel1961, Vermi dà vita con Sordini e Verga dà vita al Gruppo del Cenobio, successivamente integrato da Agostino Ferrari, Alberto Lucia e Ugo La Pietra. Vengono alla luce proprio a partire dal biennio 1961/62 i primi "Diari", nei quali le esperienze grafiche fatte a Parigi conducono l'artista ad "incidere delle tracce nel quadrato, dei segni, delle scritture", per cui "il segno è interprete dello spazio, proposto anche come immagine concettuale": segni che si ripetono con sequenze reiterate e ordinate, a scandire la superficie rettangolare della pagina pittorica. Nel 1964 Vermi risiede al Quartiere delle Botteghe di Sesto San Giovanni. Nel 1965, la frequentazione di Lucio Fontana lo conduce ad approfondire il concetto di spazio, che subito sviluppa nella propria opera: "Nel 1965", ricorderà Vermi stesso, "cominciai un lavoro che definirei di spazio. Per spazio, ora, intendo il vuoto, lo spazio al di fuori dalla terra, lo spazio cosmico". È l'inizio di un periodo fortunato, culminato coi successi critici riscossi in occasione delle mostre alla Galleria Blu di Milano, alla Rotonda della Besana e ai Piombi di Venezia, tutte del 1974. L'anno seguente, il 1975, è pietra miliare nella vita dell'artista e nel suo lavoro: ha infatti inizio quella proposta di felicità che porterà Vermi alla redazione del primo numero di "Azzurro" (1975) e del "Manifesto del Disimpegno" (1978). Trasferitosi a Verderio, in Brianza, nel medesimo anno il Ministero della Pubblica Istruzione gli commissiona un documentario sulla sua opera da utilizzarsi quale supporto didattico per le scuole superiori. Nel 1978 riprende e amplia tematiche e concetti espressi nel "Manifesto del Disimpegno" e un secondo numero di "Azzurro" viene distribuito nel corso della Biennale di Venezia. Sempre nello stesso anno, infine, imposta quel lavoro di ornamento e rifruizione che poi confluirà nel ciclo di grandi tele "Com'era bella la Terra". Quindi nel 1980 progetta e incide "La Sequoia"; una sorta di tavola delle leggi che l'anno successivo, nel corso di un viaggio in Egitto con Antonio Paradiso e Nanda Vigo, restituirà a Mosé sul monte Sinai. Sempre nel 1980 il suo lavoro s'incentra sulla suite "I Colloqui", che presagiscono la realizzazione della sua ultima opera: "L'Annologio", un misuratore di tempo "più umano, più in sintonia con i nostri tempi", come lo definì l’artista; un orologio che compie un giro di un anno come la terra attorno al sole e che non suddivide la vita umana in frazioni, con i conseguenti obblighi, doveri e imposizioni. Nel maggio 1983 Vermi scrive di voler fare "solo cose belle" e non più "analizzare gli errori e gli orrori degli uomini né tramandarne la memoria".

Epoca: Contemporanea

E' difficile definire cos'è l'Arte Contemporanea, perché essa non corrisponde ad un periodo temporale né ad una corrente artistica unica e specifica. Secondo la suddivisione dell'arte in periodi storici, il periodo dell'Arte Contemporanea avrebbe inizio dal 1789, a conclusione dell'Arte Moderna, e con l'introduzione a quel secolo, il XIX, che vede comparire un mezzo di espressione figurata nuovo e rivoluzionario, la Fotografia, e che comincia a ricercare un modo diverso di guardare alla realtà e di rappresentarla, in particolare con l'Impressionismo, che sceglie di mediare la visione della realtà con il filtro dei sentimenti che essa evoca. D'altra parte tutto il XX secolo è permeato dall'insorgere di numerose correnti pittoriche, che cercano di interpretare le istanze del presente utilizzando nuovi mezzi di produzione e adattandosi ai tempi e ai modi di vivere e che filtrano la realtà attraverso sentimenti, visioni intimiste, interpretazioni metafisiche, generando diverse molteplici correnti pittoriche. Perciò molti ritengono che l'arte contemporanea sia quella modalità di espressione artistica che tende a coinvolgere nuovi strumenti di espressione che spaziano dalle performance, alla fotografia, dall'installazione, al video, dall'elaborazione digitale, al testo, partendo quindi da alcune correnti di avanguardia del XX secolo ed arrivando sino ai giorni nostri. Attenzione però: fino ad oggi non è mai scomparsa, in nessun secolo, nella produzione artistica pittorica una ampia rappresentanza di artisti che hanno scelto di rimanere fedeli alla tecnica pittorica più tradizionale, così come alla rappresentazione della realtà in modo più conforme e oggettivo possibile, che quindi si possono ritenere Contemporanei solo in un'accezione più temporale, cioè perché vissuti negli ultimi decenni del periodo storico in corso.

Soggetto: Composizione Astratta

Tecnica artistica: Pittura

La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto come la carta, la tela, la seta, la ceramica, il legno, il vetro o un muro. Essendo i pigmenti essenzialmente solidi, è necessario utilizzare un legante, che li porti a uno stadio liquido, più fluido o più denso, e un collante, che permetta l'adesione duratura al supporto. Chi dipinge è detto pittore o pittrice. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte.

Specifica tecnica: Acrilico

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