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DIPINTI DEL '800

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di Arte dell’Ottocento disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende paesaggi, nature morte, ritratti, volti, soggetti sacri, scorci e vedute di artisti dell'800 con cui arricchire gli ambienti della tua abitazione

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Dipinto Giovane Donna con Pappagallo
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ARAROT0279519

Dipinto Giovane Donna con Pappagallo

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Dipinto Giovane Donna con Pappagallo

Olio su tela. Scuola francese del XIX secolo. Monogramma JP in basso a sinistra. Di gusto orientalista, il dipinto ritrae una giovane donna in abiti orientali, adornata di gioielli, che tiene appoggiato sulla mano un pappagallino. Questo uccello ha nella simbologia cristiana un significato di purezza e innocenza, mentre nella iconografia più laica indica eleganza, capacità comunicativa o, più genericamente, rimanda all' esotismo. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

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Dipinto Tre Figure Femminili
ARAROT0279520

Dipinto Tre Figure Femminili

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Dipinto Tre Figure Femminili

Olio su tela. Gustosa raffigurazione di vita popolare con figure macchiettistiche: tre popolane a figura intera sono rappresentate per strada mentre conversano fitto fitto tra di loro, a scambiarsi confidenze o... pettegolezzi! Non firmato, il dipinto necessita di restauro per strappo in basso.

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo
ARAROT0278834

Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

Olio su tavola. Il dipinto è una copia rivisitata della celebre opera di David Teniers il Giovane (1610 -1690), eseguito tra il 1634 ed il 1640 e conservato attualmente al museo del Prado di Madrid. Il titolo della vivace scena fa riferimento alla cosiddetta Dodicesima Notte, festa corrispondente all'Epifania, appunto dodici giorni dopo Natale, che era l'ultima notte di festeggiamenti, in cui si poteva bere oltre i limiti, dedicarsi all'amore, agli scambi di coppia e di genere, una sorta di carnevale, durante il quale veniva eletto il King of Misrule (letteralmente il re del Malgoverno) un sovrano alla rovescia che imponeva le sue leggi, sovvertendo regole e comportamenti. Quest' opera, come molte altre del Teniers, ebbe tale successo legato alle numerose commissioni di reali ed aristocratici nel corso del XVIII secolo, da indurre una ampia produzione postuma di copisti, molti dei quali firmarono addirittura con il nome dell'artista. Il dipinto qui presentato ha diverse cadute di colore, da riprendere. È in cornice di fine '800, adattata per misure.

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Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri
ARAROT0278830

Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri

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Gruppo Otto Medaglie con Profili Uomini Illustri

Medaglioni stampati su placche di rame. Gli otto medaglioni derivano dalla serie di medaglie di "Uomini illustri italiani". Queste otto in particolare effigiano i profili di otto uomini illustri del mondo dell'arte e della scienza: Antonio Allegri detto il Correggio, Andrea Appiani, Benvenuto Cellini, Andrea Palladio, Scipione Maffei, Galileo Galilei, Francesco Guicciardini e Girolamo Vida. Sono montate in pannello di cartone rivestito di velluto e incorniciato in cornice in stile.

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Mentore Silvani
SELECTED
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ARAROT0147772

Mentore Silvani

Paesaggio Innevato con Figure 1872

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Mentore Silvani

Paesaggio Innevato con Figure 1872

Olio su tela. Firmato, datato 1872 e localizzato Parma in basso a destra. E' un grande paesaggio invernale di forte impatto scenico, che ben si inserisce nel tradizionalismo scenografico proprio della pittura di Mentore Silvani, artista nativo di Traversetolo (Parma), pittore paesaggista ma noto anche come scenografo. Nella scena, spruzzata del bianco di una breve nevicata che crea quella tipica atmosfera invernale rarefatta e silenziosa, tra alberi spogli e secchi, si snoda una strada sterrata percorsa da un viandante; a destra una costruzione diroccata con il lavatoio ove attinge acqua una donna; al centro una colonnina su cui è montata un'immagine sacra. Formatosi nella sua città natale, il Silvani partecipò alle esposizioni dell'Incoraggiamento di Parma a partire dal 1864 , ed è prevalentemente nella sua città che si ritrovano oggi le sue opere (presso il Comune di Parma, la Galleria Nazionale , il Liceo artistico Paolo Toschi) ; espose peraltro anche a Milano (1872) e a Firenze (1875). Formatosi come scenografo alla scuola di Gerolamo Magnani, il Silvani svolse tale incarico a Parma ma anche a Venezia a partire dal 1871. La sua produzione pittorica, che annovera paesaggi prevalentemente rurali della campagna parmense, è sempre caratterizzata dalla fedeltà al dato reale. L'opera qui proposta è presentata in cornice coeva.

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Dipinto di Giovanni Muzzioli
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Dipinto di Giovanni Muzzioli

Bacco Ebbro

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Dipinto di Giovanni Muzzioli

Bacco Ebbro

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Il dio è raffigurato in piedi a riempire la scena, rivestito solo di un telo che gli cinge i lombi e da foglie d'edera, poste sui fianchi e sulla testa, mentre regge in una mano un calice; lo sguardo è vacuo e stralunato. Alle sue spalle, un putto semisdraiato gioca con dell'edera. All'intorno, nuvole bianche, così come è bianco il terreno d'appoggio, con sprazzi di cielo azzurro e un cespuglio verde a creare gli unici contrasti. Al retro dell'opera è presente etichetta "Mario Galli Collezione d'Arte", con numero di catalogazione 64 e scritta autografa dell'artista. L'opera ben rappresenta la pittura di questo artista modenese d'origine, ma che si formò artisticamente prima a Roma poi a Firenze, ove trascorse gran parte della vita. La sua ricca produzione propose inizialmente soprattutto soggetti storici, ma poi si volse anche al ritratto e infine al paesaggio: la sua unicità si riconosce nella capacità di spaziare dal soggetto storico, spesso collocato in ambientazioni ricavate dall'antica Pompei, al naturalismo di stampo macchiaiolo, del suo secondo periodo, nel quale il Muzzioli ricercava una significativa percezione dell'atmosfera e della luce in soggetti ispirati all'ambiente rurale toscano, spesso collocati nell'antichità. In quest'opera, un ritratto di un personaggio mitologico, traspare fortemente l'intento luministico dell'artista, la ricerca dell'effetto della luce che gioca nei corpi nudi del dio e del putto, a sfumare poi nello sfondo. L'etichetta della Galleria d'arte riconduce al fiorentino Mario Galli (1877 -1946), scultore che fu anche importante collezionista di opere soprattutto di macchiaioli. L'opera presenta un cretto importante ed è stata ritelata. E' presentata in cornice in stile.

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Dipinto Ritratto maschile
ARAROT0267783

Dipinto Ritratto maschile

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Dipinto Ritratto maschile

Olio su tela. Scuola francese di fine '700 - inizio '800. Ritratto di gentiluomo in elegante abito borghese. La tela presenta lievi strappi e necessita di pulizia. E' presentato in cornice dorata del XIX secolo.

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Dipinto di Luigi Bisi
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Dipinto di Luigi Bisi

L'antico battistero di Gravedona

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Dipinto di Luigi Bisi

L'antico battistero di Gravedona

Matita e acquarello su carta. Firmato in basso a sinistra. Dello stesso soggetto ma con personaggi, esiste dell'artista milanese la versione su tela, conservata presso la civica Raccolta d'arte Museo dell'Ottocento di Villa Belgioioso Bonaparte, a Milano. Luigi Bisi si specializzò in vedute di interni di chiese della Lombardia, con una predilezione per il Duomo di Milano. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este
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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este

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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este

Tecnica mista (matita, penna, inchiostro marrone e gesso bianco) su carta. Scuola italiana di inizio '800. Ludovico Maria Sforza piange sulla tomba della giovane moglie Beatrice d'Este (1475 -1497); attorno a lui i frati di Santa Maria delle Grazie e alla sua sinistra Bramante e Leonardo. Sul lato corto del baldacchino marmoreo della tomba è presente lo stemma degli Sforza, con due serpenti e due aquile. Il Moro fu profondamente scosso dalla morte precoce per parto della giovanissima moglie Beatrice, compagna della vita privata ma anche di quella politica, così come alla stregua del del marito, una mecenate per i geni dell'arte della loro corte, quali appunto Leonardo da Vinci e Il Bramante, autori di molte opere pittoriche e architettoniche della corte viscontea-sforzesca. Di questo episodio si conoscono diverse versioni soprattutto ottocentesche, da quella del 1815 di Giovanni Battista Cigola alla Pinacoteca Ambrosiana, a quella di Alessandro Reati del 1850 ca. Il dipinto è presentato in cornice in legno intagliato di fine '800.

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Dipinto di Lorenzo Delleani
ARAROT0242908

Dipinto di Lorenzo Delleani

Interno di Stalla, 1889

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Dipinto di Lorenzo Delleani

Interno di Stalla, 1889

Olio su tavola. Firmato e datato 30-11-1889 in basso a sinistra. Il Delleani, che inizialmente dipinse prevalentemente soggetti storici, si avvicinò progressivamente alla pittura paesaggistica "en plein air", soprattutto dei luoghi delle sue origini, le valli piemontesi, caratterizzando i suoi scorci con vibrazioni cromatiche e calde luminosità. Negli ultimi decenni della sua vita peraltro, egli si lasciò coinvolgere anche dal filone orientalista, per ritornare però poi ai suoi scorci paesaggistici, realizzando soprattutto tavolette ricche di caldi colori e suggestive atmosfere. Più rara ma altrettanto suggestiva la sua produzione di interni, come questo di una stalla, dove le figure animate, le pecore, compaiono come macchie quasi indistinte di colore all'interno di un ambiente giocato tutto sugli effetti luministici di un'unica gamma cromatica. Restaurato e parchettato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900, con tracce di restauro e piccole mancanze.

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Dipinto con Scena di Genere
ARAROT0233383

Dipinto con Scena di Genere

L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

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Dipinto con Scena di Genere

L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

Olio su tela. Scuola francese del XIX secolo. La scena, ambientata nella povera camera da di un anziano veterano di guerra, che piange nel suo letto, vede i familiari comunicargli la triste notizia della sconfitta di Waterloo, come si deduce dal foglio di giornale tra le mani della donna, su cui spicca il nome della storica località ove fu sconfitto definitivamente Napoleone Bonaparte. La tela presenta segni di restauri precedenti, in particolare è ben visibile il rattoppo in corrispondenza della figura femminile. E' presentato in cornice di inizio '900.

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Soggetto Storico
ARAROT0132005

Soggetto Storico

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Soggetto Storico

Olio su tela. Metà XIX secolo. La grande scena racconta un episodio storico, non identificato, ambientato in periodo rinascimentale, in cui un arcivescovo ascolta la supplica di un giovanetto in arme, accompagnato dalla madre, che sostiene la sua supplica. L'ambientazione è all'interno del salone di ricevimento dell'alto prelato, presumibilmente nel palazzo vescovile, che dalla loggia sullo sfondo si affaccia sul Duomo, di cui si intravvede la cupola; il vescovo è circondato dai suoi sottoposti e da guardie, mentre persone diverse del popolo assistono. Particolare è la presenza dell'uomo seduto in primo piano a sinistra, che guarda verso lo spettatore e indica la scena, come se la stesse raccontando. L'atmosfera è giocata sui contrasti tra luci e ombre, tra i colori vivaci dei personaggi dominanti rispetto ai toni spenti e soffusi delle figure di contorno, che tendono letteralmente a sparire nell'ombra ai limiti della scena. L'opera rientra in quell'ampia produzione ottocentesca che si rifaceva al soggetto storico o letterario, riproponendolo in chiave romantica. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in importante cornice della seconda metà dell' 800, con mancanze.

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Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini
ARARPI0229489

Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini

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Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini

Olio su tavoletta. Scuola nord-europea di fine XIX secolo. Nella composizione all'interno di una rimessa giace su un piano della selvaggina cacciata; a sinistra spunta il muso del cane cacciatore che è però rivolto verso un nido pieno di uccellini pigolanti, collocato sopra la stanga del calesse che si vede a destra. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Giacomo Micheroux
ARAROT0190881

Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio con Figure e Forno del Pane

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Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio con Figure e Forno del Pane

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. La veduta paesaggistica propone in primo piano un sentiero di montagna che conduce ad un forno per il pane, ove una donna prepara le fascine di legna per il fuoco, mentre un viandante si avvicina a dorso d'asino; nella valle il viadotto sul fiume che conduce al villaggio, sormontato da altre cime brulle. Micheroux, appartenente alla scuola di Posillipo, ovvero la scuola ottocentesca di artisti napoletani dediti alla pittura di paesaggio, realizzò diversi scorci dell'entroterra campano, ma poco è rimasto della sua produzione e poco si sa della sua vita. Il dipinto presenta alcune piccole cadute di colore. E' presentato in cornice di fine '800.

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