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Grande Dipinto con Scena di Genere
ARARNO0198678
Grande Dipinto con Scena di Genere

ARARNO0198678
Grande Dipinto con Scena di Genere

Tecnica mista su tela. La grande scena, dipinta nell' unica gamma del rosso-rosa, vede sulla destra due grandi figure, mentre tutta la parte sinistra è occupata da un paesaggio desertico, con le onde delle dune che si perdono in lontananza. Le due figure rappresentano un cavaliere seduto, con turbante ed abito saraceno, rifocillato da una fanciulla in abiti occidentali, che gli sta porgendo un vassoio carico di cibo, mentre sul piano d'appoggio sottostante si trovano un bacile d'acqua, spighe di grano e frutti vari. Potrebbe trattarsi di una tra le tante rappresentazioni della vicenda di Angelica e Medoro, raccontata dall' Ariosto nell' Orlando Furioso, che dice l'amore tra la fanciulla cristiana e il fante saraceno rimasto ferito in uno scontro, che fuggirono poi insieme nel Catai, scatenando così la pazzia di Orlando. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Primo Carena
ARARNO0233208
Dipinto di Primo Carena

Filosofo

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Dipinto di Primo Carena

Filosofo

Olio su cartone. Firmato in basso a destra. Proveniente da collezione privata pavese. Il dipinto propone un soggetto più volte ripreso da Primo Carena, sia con gruppi di più personaggi inseriti in un paesaggio, sia con una figura solitaria come appare in questo dipinto, che appartiene alla produzione degli anni Cinquanta. L'uomo sulla spiaggia, nella posa seduto appoggiandosi con il gomito ad un capitello marmoreo, e nel drappo appoggiato alle gambe, richiama il personaggio anziano seduto in un'opera di De Chirico , il Saluto degli Argonauti, e sottende bene il richiamo alla pittura metafisica che il pittore pavese volle esprimere nei suoi dipinti di figura degli anni 50-60. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto con Paesaggio  firmato Giovanni Balansino
ARARNO0197927
Dipinto con Paesaggio firmato Giovanni Balansino

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Dipinto con Paesaggio firmato Giovanni Balansino

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, la data e il titolo. Giovanni Balansino, piemontese d'origine ma lombardo d'adozione, scelse di raffigurare con la sua pittura fatta di pennellate ampie e nervose, il suo amore per entrambe le terre, dedicando ad esse gran parte della sua produzione, nella quale rientra questo scorcio di un paese della piana lombarda. In cornice.

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Maurice Henry
ARARNO0150780
Maurice Henry

Senza Titolo 1930

ARARNO0150780
Maurice Henry

Senza Titolo 1930

Inchiostro su carta. Firma e data in basso. Accompagnato da autentica su foto della Galleria Giò Marconi di Milano e timbro di archivio privato. Si tratta di disegno del giovane artista che diverrò presto uno dei più importanti esponenti del surrealismo mondiale, che fu poeta e pittore, ma anche cineasta, critico d'arte e cinematografico, fotografo e disegnatore umoristico. Nato nel nord della Francia, nel 1927 si stabilisce a Parigi, dove entra in contatto con un gruppo di giovani poeti e filosofi, con cui fonda il movimento ''Grand Jeu'': il gioco è inteso come arte di vivere. Dal 1928 collabora con testi, poemi e disegni alla rivista del movimento e intanto collabora come redattore e reporter con diverse testate parigine, Nel 1932, esauritasi l'esperienza del ''Grand Jeu'', passa al movimento surrealista, collaborando alle sue pubblicazioni e partecipando alle sue mostre. Il suo umorismo vira verso l'insolito e la crudeltà, sempre più derisorio dell'assurdità del quotidiano, del lato tragico dell'esistenza comune, a cui spirito e inconscio si ribellano, tentando di accedere all'inosservabile. Conosce Salvador Dalí. Nel 1939 inizia anche l'attività di cineasta, Nel 1941 ha luogo la sua prima mostra personale a Parigi: il primo acquirente è Pablo Picasso. Partecipa a tutte le mostre surrealiste, tra cui quella internazionale del 1947 a Parigi. Nel 1951, per questioni relative alla disciplina interna al gruppo, abbandona con altri il movimento surrealista, pur continuando a praticarne la poetica. Nel 1955 si appassiona anche alla fotografia. Dal 1968 si dedica quasi esclusivamente alla pittura, abbandonando l'attività di disegnatore umoristico. Nello stesso anno si stabilisce definitivamente a Milano: in Italia espone in diverse mostre personali , quelle di Milano presso la Galleria Marconi. L'opera qui presentata, un disegno giovanile, proviene da importante collezione privata milanese. E' presentato in cornice.

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Dipinto ovale Paesaggio con Figure
ARARPI0208923
Dipinto ovale Paesaggio con Figure

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Dipinto ovale Paesaggio con Figure

Olio su tela, applicata su faesite nella seconda metà del '900. Il dipinto riprende i modi pittorici del XVIII secolo, con un taglio decorativo. In un paesaggio tranquillo, con struttura architettonica sulla destra e la verde vallata con il fiume che si apre sulla sinistra, camminano sul sentiero due figure, una donna con il suo involto di panni e il viandante con la bisaccia e il bastone. L'operaè presentata in cronice in stile.

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Dipinto Paesaggio di Raoul Viviani
ARARNO0214632
Dipinto Paesaggio di Raoul Viviani

Il viottolo di San Rocco (Camogli)

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Dipinto Paesaggio di Raoul Viviani

Il viottolo di San Rocco (Camogli)

Olio su cartone. Firmato in basso a sinistra. Al retro presente titolo a matita. Originalissimo paesaggista che si cimentò nella pittura ad olio ma anche nell'acquarello e nell' incisione, Raul Viviani si avvicinò molto alla pittura divisionista sviluppando però una sua tecnica personale, caratterizzata da sottilissimi filamenti di colore dalla forma di sottili virgole, che definiscono le strutture dei suoi paesaggi. Con il suo trasferimento in Liguria, che rese il paesaggio di tale regione protagonista delle sue opere, la sua tecnica mutò, allontanandosi dall'originale divisionismo per aprirsi ad una pennellata ampia e sommaria, che sfociò infine nell'ultimo periodo in una produzione di nature morte dai colori violenti e contrastanti. Nel periodo ligure si può collocare anche questo paesaggio, che propone uno scorcio di una nota località ligure, reso ancora nello stile caratteristico del Viviani, fatto di pennellate a sottili filamenti, sovrapposte a macchie di colore vivace, nelle gamme cromatiche dei colori della natura. In cornice.

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Dipinto di Mario Cortiello
ARARNO0202277
Dipinto di Mario Cortiello

Vacanze di Pulcinella 1981

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Dipinto di Mario Cortiello

Vacanze di Pulcinella 1981

Olio (misto) su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, il titolo, la tecnica, e dedica autografa dell'artista ad un amico. Mario Cortiello, pittore napoletano allievo di Gennaro Villani e poi amico e collaboratore di Umberto Lilloni, partecipò con un suo stile personale al rinnovamento della pittura napoletana, senza allontanarsi dalla tradizione. Dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa, ha lasciato una produzione ricca e varia. Ricorrenti nella sua produzione gli scorci paesaggistici o urbani, popolati da numerose figure, spesso, nell'ambientazione napoletana, da Pulcinella, raffigurati fluttuanti su sfondi onirici, tanto da essere definito lo Chagall napoletano. In quest'opera Cortiello rappresenta le vacanze della maschera napoletana come un momento ludico in compagnia delle sempre presenti donnine nude. L'opera è presentata in cornice.

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Disegno di Fausto Melotti
SELECTED
SELECTED
ARARCO0190584
Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

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Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

Matita su carta filigranata. Firmato in basso a sinistra. Il disegno è corredato di autentica su foto dell'Archivio Fausto Melotti, con codice DIS 36 015, riportante i dati dell'opera. Fausto Melotti, fu un artista poliedrico e molto prolifico e risulta quasi impossibile legare la sua produzione ad una particolare tecnica o tematica, senza fornire una visione solo parziale della sua visione artistica. Le caratteristiche salienti che risultano costanti in Melotti sono il geometrismo, lo studio dell'astrazione, che lo porta ad utilizzare elementi realistici ma non accurati scientificamente, e il disporre gli elementi in modo che ricordino un ritmo musicale, un particolare che rimanda alla sua formazione da musicista Scultore, pittore, musicista, poeta, realizzò numerosi disegni progettuali per le sue opere. Il disegno ha rappresentato per lui un esercizio fondamentale, per trasfondere l' originale tratto grafico dai fogli di carta nelle sculture e nelle ceramiche. Le sculture per cui è maggiormente conosciuto sono costituite da elementi geometrici realizzati con metalli (ottone, ferro e oro) lavorati in filamenti sottili, dando vita a composizioni eteree, senza peso e quasi fragili. L'opera è presentata in cornice.

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi
ARAROT0165075
Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

Composti da fogli xilografati, cuciti insieme e in parte colorati, con figure e testi abbinati. Il gruppo è composto da 23 libretti, dei quali due in tre copie ed uno in quattro copie; un'altra coppia presenta stessa copertina ma contenuti differenti. I libretti si possono considerare come "manga" del XIX secolo: la parola "manga" ancor oggi può designare tante produzioni diverse, come vignette singole, disegni sparsi, illustrazioni più elaborate, strisce a fumetti, albi a fumetti, nonché disegni animati. Partendo quindi dall'assunto che non esiste una “forma manga” ma diversi modi di concepire oggetti e forme grafiche tutti denominabili con tale parola, il termine manga si può attestare nell'uso letterario e saggistico in Giappone già nel XVIII secolo per indicare, come detto sopra, disegni e bozzetti. Ma è dalla prima metà dell'Ottocento che si afferma, grazie alla progressiva pubblicazione, a partire dal 1814, dei 15 volumi di illustrazioni, studî, divertimenti grafici e dettagliate stampe bicromatiche di Katsushika Hokusai. Se invece si vuole dare alla parola il significato più specifico di “storie disegnate in sequenza”, l'esordio allora va collocato alla seconda metà del XIX secolo, analogamente a come avvenuto in Europa e negli Stati Uniti per i fumetti. I libretti si presentano in buone condizioni.

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Dipinto di Giovanni Balansino
ARARNO0202278
Dipinto di Giovanni Balansino

Strada a Cervasca 1981

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Dipinto di Giovanni Balansino

Strada a Cervasca 1981

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, data e il titolo. Giovanni Balansino, piemontese d'origine ma lombardo d'adozione, scelse di raffigurare con la sua pittura fatta di pennellate ampie e nervose, il suo amore per entrambe le terre, dedicando ad esse gran parte della sua produzione. Nel dipinto proposto, Giovanni Balansino presenta lo scorcio di una via di campagna in prossimità di un paesino che identifica in Cervasca, piccolo comune montano del cuneese, animato da due figurine appena abbozzate che si confondono nell'ambiente naturale, per le sovrapposizioni dei colori stesi con pennellate rapide e dai contorni indefiniti. L'opera è presentata in cornice.

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Litografia di Giuseppe Viviani
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Litografia di Giuseppe Viviani

Uomo con Cane 1962

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Litografia di Giuseppe Viviani

Uomo con Cane 1962

Litografia, numerata in basso a sinistra N.138/170, firmata in basso a destra. Pittore e incisore pisano, ottenne riconoscimento nazionale solo quando divenne professore di incisione all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1948, presso la cattedra di Giovanni Fattori. Viviani seppe trasferire nelle sue incisioni la sua personale visione del mondo, attraverso immagini che attingevano alla vita del litorale pisano, terra che predilesse e dove visse, dedicandosi alla sua altra grande passione, la caccia. Presentata in cornice in plexiglas.

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Raoul Viviani
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Raoul Viviani

La Strada di Campagna

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Raoul Viviani

La Strada di Campagna

Olio su faesite. Firmato in basso a sinistra. Trasferitosi da piccolo con la famiglia a Milano, nel 1898, ancora molto giovane, Raoul Viviani si iscrive all'Accademia di Brera, dove studia sotto la guida di Giuseppe Mentessi (1857-1931). Contemporaneamente frequenta la scuola di nudo della Famiglia Artistica, con la quale espone per la prima volta a soli 17 anni, riscuotendo subito un grande successo di pubblico e di critica, come pittore di paesaggio dalla forte personalità e modernità e per il suo originalissimo stile caratterizzato da forti sperimentazioni cromatiche. Nel 1912 partecipa alla biennale di Venezia e partecipa successivamente a numerose mostre nazionali ed internazionali. Dal 1926 inizia la sua carriera nel campo della critica d'arte, scrivendo per diverse testate giornalistiche, ma la sua opposizione al fascismo lo porta a scegliere l'esilio volontario: nel 1931 si trasferisce in Uruguay, ove fonda e dirige l'Accademia di Belle Arti di Montevideo. Rientrato a Milano nel 1937, riprende la sua attività sia pittorica che di critico. Negli anni '50 si trasferisce a Rapallo per motivi di salute e vi resta sino alla morte. Originalissimo paesaggista, che si cimenta nella pittura d olio ma anche nell'acquarello e nell' incisione, si avvicina molto alla pittura divisionista sviluppando però una sua tecnica personale, caratterizzata da sottilissimi filamenti di colore dalla forma di sottili virgole, che definiscono le strutture dei suoi paesaggi. Con il suo trasferimento in Liguria, diventa protagonista delle sue opere il paesaggio ligure i e anche la sua tecnica muta, allontanandosi dall'originale divisionismo per aprirsi ad una pennellata ampia e sommaria, che sfocia infine nell'ultimo periodo in una produzione di nature morte dai colori violenti e contrastanti. In quest'opera in cui ben si apprezza la caratteristica tecnica del Viviani, lungo il sentiero di campagna che costeggia il canale, compare una figura di donna, che costituisce un'eccezione nella sua produzione, solitamente piva di elementi figurativi. Opera in cornice.

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Disegno a Inchiostro di Mario Sironi
ARARNO0190579
Disegno a Inchiostro di Mario Sironi

Due figure

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Disegno a Inchiostro di Mario Sironi

Due figure

Inchiostro di china su carta. Firmato in basso a destra. Accompagnato da autentica su foto della moglie Matilde Sironi datata settembre 1963 e da certificato su foto dell' archivio J.A. PF. con numero 031 e dati dell'opera. Mario Sironi si dedicò molto al disegno e allo studio di figura, e nella sua produzione rientrano molti disegni, studi di figure, bozzetti per successivi dipinti. Si riscontra già in questi disegni tutta la potenza e forza espressiva dei corpi di Sironi, la cui mente, fucina incessante di idee e progetti spesso realizzati su larga scala (realizzò numerosi murales), si avvaleva spesso per disegnare di supporti cartacei di fortuna, anche di piccole dimensioni, sui quali tracciava, in pochi centimetri, grandi progetti, idee provocatorie e immagini poetiche. L'opera proviene da un'importante collezione privata milanese. E' presentata in cornice.

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Disegno a Biro di Mario Tozzi
ARARNO0209515
Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

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Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

Biro su carta. Firmato in basso a destra. Corredato di autentica su foto dell' Archivio Mario Tozzi. Nell'ampia produzione del maestro Tozzi si trovano molti disegni, come questo qui presentato, eseguiti con tecniche diverse (inchiostro, pastello, matita, sanguigna), dedicati alla figura umana: nel suo stile asciutto e stilizzato, Mario Tozzi tratteggia figurine stilizzate, raffinate nella loro geometria silenziosa e discreta, favorita dall'assenza del colore, che fa risaltare le forme sulla carta bianca Anche nella produzione pittorica i soggetti preferiti di Mario Tozzi sono, classicamente, le figure e le nature morte, ma sia le figure che le nature morte sono un insieme di elementi geometrici solidi, la sfera, il cilindro, il cono, etc. I corpi sono elementari, essenziali nelle linee e nei particolari, possenti, statuari, composti da solidi appena modellati, mentre le nature morte sono una celebrazione della geometria euclidea come le brocche, le ciotole, i fiaschi che sono paradigmi di volumetria e di rigore geometrico. Le composizioni di Mario Tozzi risentono del Cubismo per certi tagli, della Metafisica per certi inserimenti architettonici e dell'Astrattismo per l'inserimento di figure geometriche. L' opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Mario Cortiello
ARARNO0197934
Dipinto di Mario Cortiello

Parigi 1974

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Dipinto di Mario Cortiello

Parigi 1974

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, il titolo e dichiarazione autografa di autenticità. Mario Cortiello, pittore napoletano allievo di Gennaro Villani e poi amico e collaboratore di Umberto Lilloni, partecipò con un suo stile personale al rinnovamento della pittura napoletana, senza allontanarsi dalla tradizione. Dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa, ha lasciato una produzione ricca e varia. Ricorrenti nella sua produzione gli scorci paesaggistici o urbani, popolati da numerose figure, spesso, nell'ambientazione napoletana, da Pulcinella, raffigurati fluttuanti su sfondi onirici, tanto da essere definito lo Chagall napoletano. In questo dipinto abbiamo invece uno scorcio vivace di una via parigina, animata da numerose figure che, nei colori pastello e nei tratti veloci, hanno un'anima quasi naif. il dipinto è presentato in cornice.

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Dipinto di Giovanni Balansino
ARARNO0202281
Dipinto di Giovanni Balansino

Primavera 1985

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Dipinto di Giovanni Balansino

Primavera 1985

Olio su cartone. Firmato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, la data, il titolo e dichiarazione autografa di autenticità. Giovanni Balansino, piemontese d'origine ma lombardo d'adozione, scelse di raffigurare con la sua pittura fatta di pennellate ampie e nervose, il suo amore per entrambe le terre, dedicando ad esse gran parte della sua produzione. Nel dipinto proposto, il titolo è dalla bianca fioritura degli alberelli che circondano il casolare di campagna.. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Riccardo Pellegrini
ARARNO0175727
Dipinto di Riccardo Pellegrini

Scorcio di Mandello Lario 1909

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Dipinto di Riccardo Pellegrini

Scorcio di Mandello Lario 1909

Olio su tela. Firma e localizzazione (Mandello) in basso a sinistra. Al retro ulteriore firma, data e il titolo per esteso. Riccardo Pellegrini, pittore milanese, fu allievo di Domenico Morelli e si formò nel clima del romanticismo. Fu paesaggista e pittore di genere, ma realizzò anche pregevoli nature morte, dagli accesi colori e dal disegno preciso e realistico. La sua produzione paesaggistica attinse ai vari luoghi che visitò e visse, in Italia e all'estero, soprattutto in Spagna e Francia. In questo paesaggio, Pellegrini propone uno scorcio della montagna che sovrasta la località sulle rive del lago di Como: una montagna brulla e spoglia, seppur abitata, con la baita sul cucuzzolo e una figurina femminile che riempie i secchi al rivo d'acqua che scorre tra le rocce; i colori sono quelli delle brume invernali, divisi quasi trasversalmente tra i grigio-azzurri della parte superiore, con nuvoloni carichi di pioggia che sovrastano le cime dall'altro lato del lago (che si intuisce, senza vedersi), e il verde-marrone della terra che occupa la metà inferiore, con i rami degli alberi spogli protesi a collegare le due metà. La quiete dei monti, titolo dell'opera, ben traspare e pervade l'animo dell'osservatore. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

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Dipinto con Paesaggio di Giovanni Balansino
ARARNO0197999
Dipinto con Paesaggio di Giovanni Balansino

L'Olona

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Dipinto con Paesaggio di Giovanni Balansino

L'Olona

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Al retro ulteriore firma e il titolo. Giovanni Balansino, piemontese d'origine ma lombardo d'adozione, scelse di raffigurare con la sua pittura fatta di pennellate ampie e nervose, il suo amore per entrambe le terre, dedicando ad esse gran parte della sua produzione. Nel dipinto proposto, Il Balansino presenta uno scorcio del fiume Olona, corso d'acqua interamente in Lombardia, nel suo scorrere attraverso le borgate della pianura lombarda. L'opera è presentata in cornice.

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Alfonso Corradi
ARARNO0141443
Alfonso Corradi

Ricovero del Tridente 1916

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Alfonso Corradi

Ricovero del Tridente 1916

Olio su cartone. Firmato in basso a destra. Al retro presente il nome con il titolo, che ubica il piccolo scorcio in Macedonia nel 1916, durante la I guerra mondiale. Alfonso Corradi, nato in Emilia ma formatosi e vissuto poi a Milano, fu studente di ornato all'Accademia di Brera e per alcuni anni si dedicò anche alla scenografia. Si specializzò nel paesaggio e intraprese una carriera espositiva concentrata soprattutto a Milano. Il soggetto qui proposto, benchè a carattere paesaggistico, rientra in una produzione rara di una serie di piccoli quadretti, quasi bozzetti, che riconduce alla prima guerra mondiale, in particolare alla spedizione militare di un corpo italiano in Macedonia nel 1916, inviata dal governo allo scopo di contrastare le forze austro-ungariche e bulgare nel corso della prima guerra mondiale e di controllare quel territorio. Non si ha peraltro ha documentazione della partecipazione diretta del pittore a tale campagna bellica. Il dipinto è in cornice.

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Dipinto con Natura morta con Frutta e Vasellame
ARAROT0233381
Dipinto con Natura morta con Frutta e Vasellame

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Dipinto con Natura morta con Frutta e Vasellame

Olio su tela. La composizione guarda alle produzioni del XVII secolo e propone una tavola riccamente imbandita di vassoi di frutta, cesti di ciliege, canestri con pesche e grappoli d'uva con pampini decorativi, terrine con semi, e calici, sormontati da un tendaggio e adagiati su una stoffa. Il colore è stato utilizzato in maniera fortemente materica in alcuni punti, a sottolineare per esempio i gambi di pampini d'uva, o per creare i riflessi di luce sulla frutta. Il dipinto presentato in cornice in stile.

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