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QUADRI E DIPINTI ANTICHI

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Cristo Incoronato di Spine
ARARPI0159197

Cristo Incoronato di Spine

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Cristo Incoronato di Spine

Olio su tela. Si tratta di copia d'epoca dell'omonima incisione realizzata da Annibale Carracci (1560 -1609), che ebbe immediato successo e diede vita a una serie di repliche stampate e copie dipinte. Presenta il momento della Passione in cui il Cristo viene incoronato con la corona di spine, oggetto di tortura simbolo denigratorio della sua proclamazione a Re dei Re. Compiono l'atto due figure, il soldato romano e il giudeo, che rappresentano le due genti che presero parte alla condanna a morte di Cristo. Le figure, vigorose e sanguigne quelle dei due aguzzini più pallida e inerte la vittima, creano una composizione intrecciata di corpi, con quello di Gesù centrale che congiunge gli altri due, unendoli nella responsabilità condivisa di ciò che stanno facendo; posto di traverso, Gesù ha il capo reclinato a forza a sinistra dal soldato che gli impone la corona di spine, mentre il giudeo a destra gli pone in mano la canna di bambù, sostitutiva dello scettro. La scena è dominata da colori cupi e scuri, tra i quali spicca solo il rosso vivo della veste di Cristo, simbolo della sua umanità sofferente. IL dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in bella cornice coeva, con mancanze.

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Dipinto con Scena Mitologica
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ARARPI0183429

Dipinto con Scena Mitologica

Amore e Psiche

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Dipinto con Scena Mitologica

Amore e Psiche

Olio su tela. Scuola nord -Italia del XVII secolo. La scena si rifà, con alcune variazioni ma molto vicina nelle dimensioni, ad una parte del grande affresco intitolato "Banchetto degli dei" nella Camera di Cupido ( o Camera di Amore e Psiche) di Palazzo Té a Mantova, grande raffigurazione di oltre nove metri realizzata da Giulio Romano con la sua bottega nel XVI secolo. La scena proposta (che a Mantova è collocata sulla destra del grande banchetto), vede Amore e Psiche sdraiati su un triclinio, mentre una piccola figura alata li incorona d'alloro e due ninfe lavano la mano di Amore; sullo sfondo a destra un gruppo di satiri sta sacrificando una capra all'ara di una divinità, mentre al centro, in lontananza, una città brucia. Il banchetto degli dei è il momento conclusivo del mito dei due innamorati, che, dopo molte prove e peripezie, ottengono il permesso di Venere per sposarsi. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice antica.

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Madonna con Bambino San Giovannino e Angeli Dipinto del XVII secolo
ARARPI0180781

Madonna con Bambino San Giovannino e Angeli Dipinto del XVII secolo

Versione ridotta da pala di Girolamo Mazzola Bedoli

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Madonna con Bambino San Giovannino e Angeli Dipinto del XVII secolo

Versione ridotta da pala di Girolamo Mazzola Bedoli

Olio su tela. Scuola emiliana del XVII secolo. Tutta in prima piano, questa scena di insieme di figure sacre, che presenta i volti di Maria e Gesù Bambino al centro, contornati da San Giovannino in basso a sinistra, e tre angeli a far corona intorno. Tutti i personaggi sono lieti e sorridenti, nonostante il richiamo alla passione, dato dal bastone sormontato dalla Croce che Giovanni porge a Gesù. Il movimento dei corpi e i colori vivaci rendono la scena viva. Si tratta di una versione parziale e in orizzontale della pala omonima realizzata dal pittore manierista parmense Girolamo Mazzola Bedoli (1508?-1570) per la chiesa di San Sepolcro a Parma, sviluppata in verticale con la presenza di un paesaggio di sfondo dietro i due angeli nella parte superiore e del completamento delle figure nella parte inferiore. Il dipinto è ancora in prima tela, senza segni di restauro pregresso. Diverse sono le cadute di colore, diffuse soprattutto lungo il margine inferiore e i due laterali. E' presentato in cornice antica in legno laccato.

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Dipinto Maddalena Penitente
ARARPI0275265

Dipinto Maddalena Penitente

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Dipinto Maddalena Penitente

Olio su tela. Scuola lombarda del XVII secolo. Secondo la classica iconografia, la Maddalena penitente è raffigurata con le lacrime agli occhi, i capelli sciolti, discinta, tenendo presso di sè il vasetto di unguento con cui unse Gesù nell'episodio evangelico, e il teschio, Memento mori per eccellenza. Sopra di lei, un angioletto le indica il cielo soprastante. I modi pittorici sono molto vicini ad un' analoga opera di Panfilo Nuvolone (1581 -1651), pittore italiano attivo tra la Lombardia e l'Emilia, interprete di un superato tardo manierismo ispirato dai dettami della Controriforma, noto per le nature morte ma autore anche di figure simili a questa. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice antica dorata.

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Dipinto Sacra Famiglia con Santi
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Dipinto Sacra Famiglia con Santi

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Dipinto Sacra Famiglia con Santi

Olio su tela. Scuola veneta del XVII secolo. Le figure, ritratte in primo piano a mezzo busto, vedono collocata al centro Maria con in braccio il Bambin Gesù; alle loro spalle sulla sinistra San Giuseppe e sotto di lui il piccolo Giovanni Battista, vestito di pelli e con il tradizionale bastone a croce con la fascia recante la scritta "Ecce Agnus Dei". Gli sguardi di queste quattro figure sono rivolti a sinistra, ove compare Santa Caterina da Siena, riconoscibile dall'abito nero delle domenicane, e da suoi attributi iconografici, la corona di spine, le stigmate e il giglio. Gesù sta tendendo le mani verso di lei, per stipulare quel matrimonio mistico che caratterizzò la santa. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta diffuse piccole cadute di olore. E' presentato in cornice del XIX secolo riadattata.

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Ritratto di Nobile XVII Secolo
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Ritratto di Nobile XVII Secolo

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Ritratto di Nobile XVII Secolo

Olio su tela. Ritratto di un nobiluomo, fiero con la mano posata sull' elsa della spada e vestito di un manto bordato di ermellino. In alto a destra compare lo stemma della sua casata, che vede un leone rampante rosso coronato e impugnate una spada; di traverso una fascia con tre gruppi di palle disposte a fiore. Un leone rampante simile a questo si ritrova nello stemma di alcune città del centro-Italia, quali Faenza. Restaurato e ritelato, il dpinto è presentato in cornice coeva in legno intagliato e laccato.

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Dipinto con Scena di Tempesta
ARARPI0274167

Dipinto con Scena di Tempesta

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Dipinto con Scena di Tempesta

Olio su tela. Scuola francese della seconda metà del XVIII secolo. Probabilmente opera di un seguace di Claude Joseph Vernet (1714 -1789), pittore francese specializzato in marine e che più volte realizzò scorci di tempeste e naufragi. La scena è ambientata su una costa rocciosa, in prossimità di un borgo eretto sulla scogliera sovrastante; è in corso una forte tempesta, che scarica un fulmine, saettante dall'alto a destra, sopra alcune figure spaventate di viandanti, e diretto verso il veliero che naviga in balia delle forti onde. Il cielo è carico di nuvoloni neri, anche se in lontananza sembra già cominciare ad aprirsi uno squarcio d'azzurro. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Scena di Osteria
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Dipinto Scena di Osteria

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Dipinto Scena di Osteria

Olio su tela. All' interno di un osteria, che pare quasi ricavata in una grotta, aperta su una campagna piuttosto brulla, alcuni uomini mangiano, bevono e si rilassano al tavolo accanto al fuoco, mentre una donna seduta per terra, li osserva divertita mentre mangia. Le figure sono grottesche, quasi caricaturali, i colori terrosi, a sottolineare l'estrazione contadina della scena. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

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Dipinto Scena con Giocatori di Carte
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Dipinto Scena con Giocatori di Carte

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Dipinto Scena con Giocatori di Carte

Olio su tela. All' interno di un' osteria, alcuni avventori giocano a carte: l'uomo seduto a sinistra bara, nascondendo una carta nel collo della lisa casacca, sotto lo sguardo divertito dell' oste che sopraggiunge. Le figure risultano grottesche, quasi caricaturali; i colori sono prevalentemente quelli della terra, a sottolineare l'ambientazione popolare. Restaurato e ritelato (al retro etichetta del restauratore datata 1952), il dipinto è presentato in cornice antica.

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Dipinto di Baldassarre D'Anna
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Dipinto di Baldassarre D'Anna

Adorazione dei Pastori, 1620 ca.

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Dipinto di Baldassarre D'Anna

Adorazione dei Pastori, 1620 ca.

Olio su tela. Scuola veneta del XVII secolo. Guardando ai modelli diffusi da Jacopo Bassano, il dipinto presenta una scena ricca di figure e di elementi di contorno propri della vita pastorale, elegante ma con una rustica semplicità. I pastori creano con Maria e Giuseppe un cerchio di figure adoranti il Bambin Gesù, cerchio a cui partecipano anche gli animali, il bue e la pecorella, mentre gli angioletti completano la scena volteggiando in alto. L'opera è riconducibile alla produzione di Baldassarre D'Anna, pittore nato a Venezia che si formò presso Leonardo Corona, di cui ripropose la vivezza cromatica e l'istanza chiaroscurale, e lavorò poi a Venezia, in Dalmazia, in Istria e in tutta l'area friulana. Si colloca nella fase migliore dell' artista, tra il 1610 e il 1620, in particolare si ritrovano le stesse caratteristiche e molti personaggi della serie di otto tele realizzate intorno al 1620 per il Santuario delle Grazie di Cordovado in provincia di Pordenone: analoghi sono i colori vividi stesi con campiture nette e panneggi spigolosi, i contorni energici, le fisionomie severe e marcate che si riscontrano tanto nei pastori che nella Madonna inginocchiata. Si ritrovano peraltro nell'opera le note realistiche "alla Bassano", come il cesto di uova da cui fuoriesce un tovagliolo, le architetture prive di qualsiasi monumentalità. Per le sue piccole dimensioni tale tela è riconducibile ad una committenza privata, destinata alla devozione personale o al collezionismo. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata in stile. Il dipinto è corredato di expertise.

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Dipinto Ritratto Femminile
ARARPI0270015

Dipinto Ritratto Femminile

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Dipinto Ritratto Femminile

Olio su tela. Scuola centro-europea del XVIII secolo. La distinta signora, che ostenta un vestito arricchito di fiocchi e trine, è seduta al suo scrittoio e tiene in mano una lettera; in basso a sinistra una busta reca tracce di un nome, purtroppo mal leggibile, espediente per far conoscere il personaggio ritratto. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti
ARARPI0270019

Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

Olio su tela. Scuola francese della seconda metà del XVIII secolo. Bucolico è questo paesaggio di campagna verdeggiante, che si apre sullo sfondo in campi e montagne azzurrate. In primo piano, presso una imponente fontana costituita da un monumentale basamento marmoreo su cui poggia un vaso ad anfora, un pastore e una pastorella si intrattengono in conversazione, mentre si riposano insieme alla loro mandria di mucche e pecore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di fine '800.

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Dipinto La Veronica
ARARPI0270140

Dipinto La Veronica

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Dipinto La Veronica

Olio su tela. Scuola nord- italiana del XVII secolo. La Veronica, personaggio che compare durante la Passione di Cristo, fu la pia donna che, seguendo Gesù nella sua salita al Calvario con la croce sulle spalle, gli deterse il viso con un panno: secondo la tradizione, il volto di Gesù rimase impresso sul telo. Perciò la santa viene iconograficamente raffigurata mentre presenta tale telo, a memoria del miracolo ricevuto a seguito del suo gesto caritatevole, come in questo dipinto, dove sulla sinistra compaiono sullo sfondo le tre Croci del Golgota, verso le quali Veronica si volge, a ricordare che fu testimone della morte di Gesù. Già restaurata e ritelata, probabilmente a fine '800 -inizio '900, la tela presenta ulteriori piccole cadute di colore e macchie. E' presentata in cornice antica ridorata.

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Dipinto con Scena di Battaglia
ARARPI0267459

Dipinto con Scena di Battaglia

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Dipinto con Scena di Battaglia

Olio su tela. La scena raffigura una battaglia tra un esercito di mori e soldati bianchi, a difesa di una fortificazione da cui sparano cannoni, mentre sullo sfondo emerge, sulla cima di un promontorio, una bianca città. Ambientata in prossimità del mare, con diversi vascelli degli invasori che si dirigono verso la costa, la scena è incentrata sulla cattura del re moro, al centro sul suo cavallo bianco, con un' espressione sgomenta sul viso perchè circondato da soldati avversari che tentano di disarcionarlo, mentre i suoi cercano di difenderlo. L'atmosfera della scena è dominata dalla polvere e dal fumo dei cannoni, che rivestono tutti i personaggi di una velatura terrosa, anche dove i colori delle vesti sarebbero più vivaci. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Il Giudizio di Paride
ARARPI0267786

Dipinto Il Giudizio di Paride

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Dipinto Il Giudizio di Paride

Olio su tela. Il grande dipinto racconta il famoso episodio mitologico del Giudizio di Paride, l'evento che contribuì a scatenare la guerra di Troia. Paride, principe troiano, fu chiamato a dirimere la controversia tra le tre dee Era, Atena e Afrodite, su chi meritasse l'assegnazione del pomo d'oro da assegnare "alla più bella", gettato dalla dea Discordia sulla mensa degli dei. Ognuna delle tre dee promise a Paride una ricompensa in cambio della mela, ed egli scelse Afrodite, che gli aveva promesso la donna più bella del mondo, ovvero Elena la moglie di Menelao, re di Sparta. Nella grande scena Paride è seduto al centro, tra le gambe della dea Afrodite, alla quale tende la mela con il braccio alzato; Afrodite con una mano sta prendendo il pomo, mentre si volta verso l'alto a indicare al dio Cupido, volteggiante sopra di lei, di svolgere il suo incarico. Sulla sinistra le altre due dee danno le spalle, indignate e corrucciate, mentre in alto il dio Mercurio decreta la vittoria di Afrodite, indicandola con il suo bastone, il caduceo simbolo dell' accordo raggiunto, e il dio Cupido, su indicazione di Afrodite, prepara lo strale infuocato con cui farà innamorare Elena di Paride. Completa la scena un putto che dall'alto rovescia da un vaso dell'acqua, forse una sorta di battesimo, ovvero consacrazione della scelta. Le figure, imponenti e fortemente carnali, riempiono la scena in un intreccio di corpi, che con la variazione dei colori degli incarnati - pallidi quelli delle divinità, più acceso quello del principe pastore, (l'unico mortale del fatto!), ma giocati tutti in un' unica gamma cromatica-, realizzano una omogeneità cromatica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Scena di Predicazione
ARARPI0267795

Dipinto Paesaggio con Scena di Predicazione

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Dipinto Paesaggio con Scena di Predicazione

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Il grande paesaggio nordico, con pendici montuose verdeggianti in mezzo alle quali scorre un fiume, è abitata da diverse figure in primo piano: un gruppo di persone sta ascoltando un giovane in piedi al centro, che annuncia qualcosa, indicando, con il braccio proteso verso l'alto, il sole che squarcia le nubi scure. Evoca una predicazione di San Giovanni Battista, benchè nessun elemento iconografico riconduca specificamente a tale personaggio. Il dipinto, restaurato e ritelato, è montato su telaio di inizio '900. E' presentato in cornice coeva.

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Dipinto di Christian Georg Schütz I
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ARARPI0233328

Dipinto di Christian Georg Schütz I

Paesaggio fluviale con Pastorella e Rovine

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Dipinto di Christian Georg Schütz I

Paesaggio fluviale con Pastorella e Rovine

Olio su tela. Firmato " Schütz fecit" sul rudere a destra della pastorella. Christian Georg Schütz il Vecchio cattura un paesaggio idilliaco e sereno, attraversato da un fiume sinuoso e lento; sulla riva destra si ergono alcune rovine architettoniche di strutture classicheggianti, mentre in primo piano, seduta al centro, serena e composta, una pastorella fila la lana mentre sorveglia il suo piccolo gregge di caprette e vacche. Il dipinto è un inno alla natura, dove gli elementi naturalistici, la terra, il cielo, il fiume si incontrano per formare una scena armoniosa ed equilibrata, pervasa di luce rosata, in cui le figure viventi e i resti architettonici si inseriscono con equilibrio e pacatezza. Schütz realizzò soprattutto scorci fluviali del Reno e del Meno, luoghi da lui abitati, e lavorò per importanti committenti tedeschi, nobili e prelati. Il dipinto ha partecipato a diverse aste d'arte. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini
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ARARPI0266288

Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini

Venditrice di Ciliegie corteggiata e due Suonatori 1720 ca.

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Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini

Venditrice di Ciliegie corteggiata e due Suonatori 1720 ca.

Olio su tela. Il dipinto è corredato di expertise dello storico dell'arte dottor Giuseppe Sava. Protagonista della scena di mercato all'aperto è una venditrice di ciliegie, che indossa un vistoso cappello di paglia e siede al fianco di una cesta di tali frutti posata su una panca di legno, a fianco di un cippo su cui poggia la stadera. Con lo sguardo sorridente, quasi ammiccante, rivolto verso lo spettatore, sta accettando le avances dell' uomo che, alle sue spalle, le sta poggiando una mano sulla spalla, con uno sguardo lascivo, mentre due suonatori sulla sinistra improvvisano un concertino. Il gruppo composito e allegro rimanda alla produzione di Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini (1664 -1736), pittore di origini austriache ma lombardo per formazione e stile pittorico, che fu un "cantore di contadini, venditori ambulanti intenti nelle loro occupazioni quotidiane o negli svaghi", specialista di scene di mercato, concertini all'aperto, giocatori di carte, scene di umile vita quotidiana realizzati con ridenti forzature caricaturali e una ricerca dell'effetto comico. Il Cipper attinse questa stile narrativo dal pittore danese detto Monsù Bernardo, a lungo attivo in Italia tra Bergamo e Milano: in particolare da lui derivò la predilezione per le storie quotidiane e i personaggi umili, così come l'indole impertinente di tali personaggi, che cercano l'attenzione dell' osservatore attraverso un sguardo fisso su di lui. Anche in questo dipinto la donna protagonista appunta il suo sguardo malizioso sull' osservatore, sorridendo con complicità e ironia del gioco del corteggiamento di cui i tre uomini la fanno protagonista, sottintendendo un "mercato" che non è più solo quello delle ciliegie. Nella sua expertise il dottor Sava sottolinea le relazioni stilistiche e tipologiche di questo dipinto con altri personaggi del Cipper, a suffragio della attribuzione; è inoltre spiegata l'evoluzione stilistica negli aspetti formali e tecnici delle sue opere - i colori che si schiariscono, con un' evidente predilezione per gli ocra, i nocciola, il verde salvia, tra cui si insinua l'azzurro polvere; i fondali lattiginosi la luminosità più soffusa e il chiaroscuro meno plastico-, evoluzione che consente di collocare l'opera nella sua produzione degli inizi del '700. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice antica adattata.

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Dipinto L'attesa della Battaglia
ARARPI0267775

Dipinto L'attesa della Battaglia

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Dipinto L'attesa della Battaglia

Olio su tela. La scena di grandi dimensioni è ambientata all'esterno di una fortezza rocciosa e presenta una guarnigione di soldati che si sta preparando alla battaglia: in primo piano a sinistra, presso un albero, il gruppo dei comandanti a cavallo osserva i lavori e danno gli ordini, mentre le truppe armano i cannoni sugli spalti, preparano rudimentali lance e affilano le armi bianche. I colori sono tersi e spenti, con gradazioni di grigi che passano dal cielo terso con nuvoloni alla fortezza rocciosa, per perdersi nel terreno virando ad un beige sabbioso; spiccano solo alcune divise degli ufficiali, che spezzano l'uniformità cromatica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure
ARARPI0267163

Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

Olio su tela. Seconda metà del XVIII secolo. Una porzione di una grande struttura architettonica in rovina riempie tutta la scena: un porticato sormontato da una balaustra, invasa da piante, cinge un cortile ove diverse figure popolari si muovono, impegnati nelle loro attività. Un cielo azzurro e luminoso sormonta la struttura e la luce filtra da uno degli archi a creare un gioco di luce e ombre sotto il porticato. Sul retro del telaio è presente un'attribuzione a Gaetano Vetturali (1701-1783), anche se la qualità delle figure appare qui superiore a quelle dell'artista lucchese, affermatosi nel suo territorio per i capricci architettonici di grande impatto scenografico. Il dipinto è presentato in cornice dorata in stile.

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Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore
ARARPI0264745

Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore

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Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore

Olio su tela. Scuola centro-europea della fine del '700. Il grande dipinto propone un paesaggio rurale, con un'abitazione contadina sulla sinistra, la pastorella in primo piano a sinistra che guarda il suo gregge di pecore all'abbeverata nel vicino torrente. L'atmosfera dai colori smorzati e le luci soffuse, con nuvole rosate nel cielo, rimanda ad un crepuscolo quieto e tranquillo. In prima tela, il dipinto è presentato in cornice coeva ridorata.

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Dipinto Scena Biblica
ARARPI0264522

Dipinto Scena Biblica

Davide che suona l'Arpa

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Dipinto Scena Biblica

Davide che suona l'Arpa

Olio su tela. Scuola nord- italiana del XVII secolo. La scena raffigura l'episodio biblico tratto dal Primo libro di Samuele che così racconta :"Ora quando il cattivo spirito permesso da Dio investiva Saul, Davide prendeva l'arpa e si metteva a suonare; Saul si sentiva sollevato, stava meglio, e il cattivo spirito se ne andava da lui." Nel dipinto le figure risultano possenti e vigorose, sia il re Saul come le guardie che lo trattengono, raffigurate in un intreccio di figure che occupa tutta la parte sinistra della scena; sulla destra invece sta Davide, che seppur giovane e semplice pastore, sie ne sta calmo davanti al re furioso, suonando il suo strumento con dignità e fermezza. Sullo sfondo a destra , in un corridoio del palazzo, assistono alla cena sgomenti i sacerdoti e i consiglieri del re. Sulla cornice del dipinto è posta una targhetta attributiva a Bernardo Strozzi. Il dipinto restaurato e ritelato a metà '900, è posta in cornice dorata in stile.

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Dipinto Il Suicidio di Porzia
ARARPI0261674

Dipinto Il Suicidio di Porzia

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Dipinto Il Suicidio di Porzia

Olio su tela. La donna rappresentata nella scena è riconducibile a Porzia, la nobildonna romana moglie di Bruto, vissuta quindi nel I secolo a.C.: secondo la leggenda ella si suicidò inghiottendo un carbone ardente, ed è in tale fatale momento che è qui raffigurata. Il dipinto è molto vicino ai modi pittorici dell' omonimo dipinto della scuola del Cignani, attribuito al suo allievo Marcantonio Franceschini e conservato presso Palazzo Tozzoni ad Imola. La figura di Porzia, collocata in un interno con elementi classici, occupa tutto il campo della scena, ed è rappresentata seduta davanti al braciere ardente, nell'atto di mettersi in bocca il carbone; la sua espressione rivela la sofferenza del gesto che sta compiendo, ma anche la sua determinazione, lo sguardo che guarda lontano già la colloca lontana dalla vita che sta lasciando. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice antica del XVIII secolo.

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Dipinto di Michiel Caree
ARARPI0262367

Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

Olio su tela. Firmato in basso a destra. In uno splendido paesaggio classico, con colline verdeggianti che si affacciano su un corso d'acqua, ruscello in primo piano che diventa poi un ampio fiume in lontananza, sono inseriti le figure di un pastore ed una pastorella che portano il loro gregge all'abbeverata. Le scene pastorali di questo tipico hanno caratterizzato la produzione dell'artista olandese Michiel Carree, che fu pittore di corte del re di Prussia nei primi decenni del XVIII secolo. Il dipinto, in prima tela, è presentato in cornice dorata coeva, in legno intagliato e dorato.

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