Antonio Gianlisi, ambito di - Natura morta con tappeto e frutta
Caratteristiche
Natura morta con tappeto e frutta
Artista: Antonio Gianlisi (1677-1727) Ambito di
Titolo opera: Natura morta con tappeto e frutta
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Natura Morta
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Natura morta con tappeto e frutta
Olio su tela. La produzione pittorica di Antonio Gianlisi, pittore piacentino poi detto il "Cremonese" per il suo lungo soggiorno in tale città, fu orientata prevalentemente verso le nature morte, caratterizzate dalla riproduzione d'insieme di tendaggi, tappeti riccamente damascati, strumenti musicali, a volte impolverati, orologi, bottiglie, vasi di fiori e vassoi di frutta. Esse furono interpretati in chiave descrittiva, a volte ridondante, e realizzate attraverso l'impiego di una tavolozza accesa, in cui i singoli particolari, osservati attentamente, assumono maggiore rilievo rispetto alla visione d'insieme. Veri protagonisti delle sue opere sono i tessuti, dal morbido panneggio, spesso ornati di fiori, e in cui l'attenzione quasi maniacale del particolare, risulta ben evidente soprattutto nella fattura delle frange. L'opera proposta ben rientra in tale tipologia di pittura ed è collocabile nell'ambito di tale artista. Già restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 113
Larghezza: 78
Profondità: 7
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 91
Larghezza: 56
Informazioni aggiuntive
Artista: Antonio Gianlisi (1677-1727)
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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