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La madre della madre di sua madre e le sue figlie
Maria Josรฉ Silveira
Mondadori
Indigene. Libere. Rapite. Assassine. Vendute. Schiave. Vendicatrici. Cannibali. In grado di interpretare i sogni. Capaci di un odio cosรฌ grande da non lasciare spazio a nessun altro sentimento. Sono tutte donne di una stessa famiglia che ha avuto origine con Inaiรก, figlia di un guerriero tupiniquim, nata nel giorno in cui i portoghesi misero piede per la prima volta in Brasile, ed รจ proseguita con Teberetรฉ, Sahy, Filipa, fino ad arrivare a Maria Flor, nata nel 1968. Maria Josรฉ Silveira tiene insieme le voci delle protagoniste costruendo un albero genealogico solo femminile in cui si susseguono i ritratti di venti donne che si passano il testimone di madre in figlia: le loro diverse personalitร , il dolore, la bellezza, la forza che dimostrano portano in sรฉ la traccia della regione dove hanno vissuto, delle persone che hanno incontrato, della storia che hanno attraversato - quella di un Paese in formazione di cui hanno incarnato i cambiamenti piรน profondi. ร una danza variopinta e vorticosa quella che ci cattura facendo entrare in scena, una dopo l'altra, Guilhermina, che ha lottato contro un giaguaro, Ana de Pรกdua, proprietaria di schiavi e bestiame, Diva Felรญcia, fotografa e viaggiatrice, Lรญgia, attivista politica... Ed รจ una vera e propria vertigine quella che si prova quando alla fine, leggendo la storia di Maria Flor, si riconoscono i semi delle vite che l'hanno preceduta e, osservandola, si ha l'impressione di cogliere con uno sguardo i cinquecento anni di storia passati. Ma questo, in fondo, non fa che riportarci alle radici che tutti noi abbiamo dentro ma spesso ci dimentichiamo di avere.