Orologio a Cipolla in Argento Wilhelm Ancre Remontoir con Supporto a Foggia di Serpente - Svizzera Primo Quarto del '900

Olio su tela. Firmato in basso a destra. La Maddalena, raffigurata nuda e con i lunghi capelli disciolti, è ritratta in atteggiamento contemplativo: seduta nel deserto su una pietra, mentre legge la Bibbia con accanto il teschio (come da iconografia tradizionale) , riceve la visita di un angelo che la sorregge nel suo slancio estatico, nel suo protendersi verso il cielo. che sfuma nella nuvola. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

Olio su tela. Al retro a matita è riportato il titolo per esteso "Veduta del Monte Rosa e lago di Varese preso dalla Gazzada". In primo piano un pascolo collinare, con pecorelle, in prossimità del piccolo comune del varesotto. Il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

Antignano Vecchie Case al Sole 1966

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al verso presenti titolo, ulteriore firma e timbro della Galleria Bolzani di Milano. Giuseppe Comparini è un pittore fiorentino di chiara discendenza macchiaiola: con l'intento di rappresentare sulla tela i cambiamenti di luce nei diversi momenti della giornata. egli ha creato opere in cui le tematiche trattate - vedute, paesaggi, contadini al lavoro, la campagna toscana - pur intrise di realismo, sono impostate su giochi di luce che donano un significante accento di lirismo. La diffusione delle sue opere è legata fortemente al suo sodalizio col gallerista milanese Guido Bolzani (1957), che ha ospitato periodicamente esposizioni dell'artista. Opera in cornice.

Motivo a Burano 1967

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Al retro presente titolo, timbro della Galleria Bolzani di Milano e indirizzo dello studio dell'artista. Il pittore veneto Eugenio Polesello si dedicò soprattutto al paesaggio, che seppe realizzare in toni limpidi e scelte cromatiche semplici, memori sempre dell'originaria formazione veneta. Opera in cornice.

Figura nel Paesaggio 1920

Olio su tela. Firma, data e localizzazione Venezia in basso a sinistra. Opera dell' artista veneto Giovanni Caldana, che si affermò come ritrattista. Qui è presentato il ritratto di un uomo sullo sfondo di pendici montuose alpine, in abito da passeggiata. L'opera è presentata in cornice in stile.

Grande Veglione 1960

Tecnica mista su carta. Firmato e datato in basso a destra. Divertente e ironica presentazione del menu per il veglione del Capodanno 1960, ad opera del celebre scenografo, pittore e disegnatore russo, Nicola Benois, che dal 1935 fu lo scenografo principale del Teatro Alla Scala di Milano. Allegata all' opera la foto del un biglietto di ringraziamento che accompagnava l' opera, pe l'amico presso cui l'artista condivise la festa. Opera in cornice.

Lettera manoscritta e autografata dall'artista e datata 1951. La lettera è indirizzata a Gino Ghiringhelli, fondatore della storica galleria d'arte Il Milione di Milano. In tale lettera Rosai indica al gallerista i titoli dei suoi quadri da riprodurre sul catalogo , disegnandone dei bozzetti per abbinare il titolo e la data di realizzazione. Nella composizione qui presentata, il collezionista da cui proviene l'opera ha abbinato alla lettera la copertina e le pagine del catalogo con le suddette riproduzioni. Composizione presentata in cornice.

Cavallo nel Paesaggio Anni '50

Pennarello su carta di riso, incollata su cartone. Firmata in basso. Sotto dedica dell' artista (Saluti cari - Aligi). L'opera è accompagnata da autentica su foto della Fondazione Sassu, recante numero di archiviazione PNV49. Protagonista di questo disegno è ancora una volta il cavallo, animale prediletto dal grande artista, affascinato dall'energia e dalla forza dinamica di questi animali, che rappresentavano la vita stessa e la libertà, che Sassu esprimeva attraverso la torsione delle figure. Le opere di Sassu, che includono pittura, scultura e ceramica, mostrano la potenza dei cavalli in scene di corsa, battaglie o immerse nella natura, spesso con un accento sul dinamismo e l'energia plastica. Opera in cornice.

Spiaggia con Figure e Bestiame

Olio su tela. L' opera, firmata in basso a destra Sorolla e datata 1928, rimanda allo stile di Joaquim Sorolla y Bastida (1863 -1923), il noto pittore di Valencia che scelse di riflettere nelle sue opere la luce del Mediterraneo nelle scene quotidiane della sua città, in uno stile tutto suo che ha preso il nome di luminismo. Le sue opere si caratterizzano per la pittura all'aperto, a rappresentare persone semplici incorniciate spesso in scene di pesca e di mare, per catturare costumi e tradizioni, oltre che per la libertà con cui riflette la luce e il colore. In particolare furono scenario ricorrente di molti suoi dipinti le spiagge urbane di Valencia, animate da numerose figure, di bagnanti ma non solo. In quest' opera la scena è appunto quella di una spiaggia, dove transitano delle figure con alcuni bovini, mentre si intravvedono sullo sfondo barche spiaggiate e figure di bagnanti. L'opera, che risulta efficace nella resa pittorica, pur essendo molto vicina ai modi ed allo stile di Sorolla, non è riconosciuta come autentica dall' archivio ufficiale dell' artista. È presentata in cornice in stile.

Paesaggio Fluviale con Figure

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Ivan Karpoff, di origini russe ma cresciuto e affermatosi artisticamente in Italia, si fece apprezzare per la sua pittura orientata al verismo impressionistico italiano di fine '800; si dedicò prevalentemente ai paesaggi ed ai ritratti. In quest'opera propone uno scorcio di una campagna pianeggiante traversata da un ampio fiume; sul sentiero che lo costeggia camminano una donna con il suo bambino. In cornice.

Italia XX Secolo

Coppia di angoliere in stile Barocco, in noce, realizzate con ante e legni antichi, anta bipartita con formelle a intagli geometrici, pomoli in bronzo lavorato e dorato. Italia, XX Secolo.

Paesaggio con Scorcio Fluviale 1906

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. L'artista di origine romana Cesare Maggi si affermò come paesaggista di stampo divisionista, ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani, spesso vivacizzati dall'inserimento di figure e animali. Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orientò poi con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista. Pur prediligendo ancora le vedute d'alta montagna, ampliò i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte. In quest'opera, ancora del primo periodo, il Maggi ritrae uno scorcio di campagna attraversata da un calmo fiume, costeggiato da filari d'alberi spogli e da piccoli rilievi erbosi, dietro cui si affacciano i casolari: già non più legata alle dalle tecniche divisioniste, l'opera è caratterizzata piuttosto da impasti di colore densi e opachi, in cui si vanno a sovrapporre la terra, l'acqua i casolari in un continuum rotto solo dalla fascia del cielo sovrastante. L'opera è presentata in cornice in stile.